«Il territorio di Cortona è sicuro, non esistono focolai virali e non è corretto divulgare informazioni prive di fondamento».
Risponde così il sindaco di Cortona, Luciano Meoni, alle notizie, pubblicate da alcuni organi di stampa, che segnalano una ripresa del contagio da coronavirus nel territorio cortonese.
«La diffusione di queste notizie – prosegue Meoni – mi ha indignato ed è mia intenzione agire in tutte le sedi opportune per tutelare l’immagine del comune che rappresento. Si tratta d’informazioni che ledono fortemente il sistema turistico locale e di vallata, i cui operatori, proprio in questo momento, stanno creando le condizioni per la ripartenza».
«I cinque casi positivi dei quali riferiscono alcune testate giornalistiche – continua Meoni - riguardano una famiglia rientrata a Cortona dall’Albania, i cui componenti avrebbero contratto il coronavirus durante il viaggio di ritorno in nave. Le autorità locali, appena avvertite della circolazione del Covid 19 a bordo della nave, hanno attivato tutti i protocolli sanitari previsti dalla legge, informando anche me come responsabile della salute pubblica della zona.
Grazie all’ufficio igiene pubblica della Asl locale, come sempre attento e attivo, sono state, quindi, attivate le procedure richieste. Le cinque persone, tutte asintomatiche, sono state sottoposte al tampone che ha dato esito positivo. Come prescrivono le disposizioni sanitarie, si trovano, adesso, al proprio domicilio. Sono in buone condizioni.
Le autorità sanitarie hanno, quindi, individuato i contatti da esse avuti in questo periodo e hanno sottoposto al tampone le persone da loro avvicinate di volta in volta. Ognuno di questi tamponi ha dato esito negativo. Chi ha diffuso queste notizie, quindi, lo ha fatto senza una verifica adeguata della situazione».
Meoni esprime forti perplessità anche nei confronti della decisione presa dal presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, la cui ordinanza ha dato mandato ai sindaci di adottare ulteriori provvedimenti per trasferire i positivi negli alberghi sanitari.
«A che cosa servirebbe l’albergo sanitario?», replica Meoni. «Non ha senso che le persone rientrate nel territorio comunale con il Covid-19, da giorni, senza attenersi troppo alle regole, siano trasferite in una struttura. Gli eventuali contagi sarebbero già diffusi.
Se esistono le responsabilità – conclude Meoni – esse non sono da attribuire al territorio, ma dipendono dai mancati controlli compiuti dalle autorità nazionali nei confronti di chi rientra in Italia dai paesi extra Unione europea, come in questo caso. Per quanto riguarda Cortona, ribadisco che la situazione resta monitorata e non ci sono motivi di preoccupazione».
Cortona, 6 luglio 2020