Che siano depandance per gli ospiti o semplici depositi per attrezzi da lavoro o giardinaggio, le casette in legno rappresentano indubbiamente una soluzione ottimale. Di diverse tipologie e dimensioni, queste strutture hanno tanti vantaggi per il fatto di essere realizzate in legno, un materiale perfettamente in grado di offrire un ottimo isolamento termico e acustico. Tuttavia, l’ipotesi di ricorrere a un buon trattamento antitarlo è più che concreta.
Fermo restando il rispetto dei parametri di stagionatura ed essicazione e i trattamenti fitosanitari previsti dalle normative, elementi essenziali per un’ottima qualità del prodotto, il legno rimane pur sempre un materiale naturale vulnerabile all’attacco di funghi e parassiti. Se quest’ultimi sono infatti in grado di provocare seri danni a causa delle gallerie scavate all’interno della struttura, i primi non sono da meno per la loro azione di degrado.
Essi, infatti, si suddividono in funghi cariogeni, in quanto ghiotti di cellulosa e lignina, e funghi cromogeni, ossia in grado di provocare alterazioni cromatiche sul legno pur non attaccando il tessuto cellulare. Data la loro propensione ad operare in condizioni particolarmente umide, è facile pensare come l’azione degli agenti atmosferici possa favorire il rischio di degrado delle casette in legno.
Proprio in quanto funzionali e belle esteticamente, la loro esposizione all’esterno rende fondamentale una manutenzione corretta, che non si basi sull’impiego fai da te di sostanze tossiche e dannose per l’uomo e il legno stesso, ma su un intervento di disinfestazione tarli a microonde ecocompatibile in grado di ripristinare integralmente la struttura stessa.
Fonte notizia
www.trattamentoantitarlo.net