Intervistato da Bussoletti durante la puntata del talkshow “Lingue a Sonagli” trasmessa in diretta radio alla mezzanotte di mercoledì 8 febbraio su RadioRock106, Michele Riondino ha raccontato cosa si aspetta dopo questo delicato periodo di quarantena.
L’attore pugliese, da sempre attivo sui diritti umani attraverso l’organizzazione del Primo Maggio a Taranto e candidato al David di Donatello, ha espresso in diretta le sue perplessità riguardo il futuro e, in particolar modo, la mentalità che caratterizza le aziende del sud Italia.
«Vorrei credere che saremo più sensibili ed attenti al prossimo ma temo che non accadrà» spiega Michele Riondino «Io sono un pessimista di natura, vedo la difficoltà che le cose vengano messe in atto. Pensa che a Taranto vengono elusi i decreti nazionali perché viene ritenuto più importante l’interesse di una singola azienda. 5500 lavoratori possono entrare in Ilva e continuare a svolgere il loro lavoro gomito a gomito. E invece dovremmo tutti tenere a mente che c’è sempre qualcuno più a sud di noi».
Riondino si pronuncia poi sul miglioramento di alcuni servizi di intrattenimento durante la quarantena: «In queste settimane in cui le persone hanno più tempo per guardare la televisione, c’è una buona notizia. La Rai si è rinnovata molto nella qualità dei prodotti che offre al pubblico. E allora faccio mia una lettera che Pupi Avati ha scritto ai dirigenti in cui chiede di sfruttare il momento per proporre palinsesti di alto livello culturale. Tra le cose nuove e le teche, il materiale non manca».
“Lingue a Sonagli” è un programma ideato e condotto da Bussoletti in diretta radiofonica tutti i mercoledì su RadioRock.