Il Gazzettino, Giovedì 12 dicembre 2019.
L'inchiesta.
Si è avvalso della facoltà di non rispondere Armando Marku, il boss ventinovenne nella cui abitazione la Guardia di Finanza ha sequestrato circa mezzo chilogrammo di cocaina durante una perquisizione effettuata martedì, nel corso dell'esecuzione di un'ordinanza di arresto chiesta dalla pm Patrizia Ciccarese.
Il boss è comparso, ieri pomeriggio, di fronte al giudice per le indagini preliminari Andrea Battistuzzi per l'udienza di convalida, assistito dall'avvocato Leonardo De Luca del Foro di Venezia.
La Procura ha chiesto al gip di emettere una misura cautelare in carcere in relazione alla detenzione di questo considerevole quantitativo di droga; l'avvocato Leonardo De Luca ha eccepito che a carico del Marku è già stata emessa una misura cautelare nell'ambito dell'inchiesta con cui è stato sgominato un traffico di stupefacenti nel centro storico veneziano e che, trattandosi dei medesimi fatti, non può essere emessa una seconda misura cautelare. Il gip si è riservato la decisione.
Il mezzo chilo di cocaina rinvenuto dalle Fiamme Gialle è importante perchè costituisce un riscontro alle intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate nel corso delle indagini, che costituiscono il principale elemento di accusa nei confronti dei 45 indagati.
Secondo la Procura, l'organizzazione smantellata grazie agli arresti di martedì era gestita da due giovani albanesi, i quali erano in contatto con alcuni connazionali che, dall'Olanda, provvedevano al rifornimento della droga, che arrivava in Veneto in auto, transitando per Francia o Austria. L'ordinanza di custodia cautelare notificata martedì prevede il carcere per 10 persone, il divieto di dimora in provincia di Venezia per altre 17, l'obbligo di presentazione alla Polizia per 4 e un divieto di dimora.