Dopo il grande successo della passata stagione che ha visto tutto esaurito il Brancaccino, la Sala Umberto e il Teatro Brancaccio, torna Giovanni Scifoni alla Sala Umberto da questa sera 8 ottobre fino a domenica 27 ottobre con “SANTO PIACERE Dio è contento quando godo”.
Scritto da Giovanni Scifoni con la supervisione artistica di Daniele Monterosi, danzatrice Anissa Bertacchini, la regia di Vincenzo Incenzo, e Produzione di OTI OFFICINE DEL TEATRO ITALIANO con oltre 10.000 biglietti venduti a Roma senza canali pubblicitari tradizionali, solo il passaparola sui social dove Scifoni imperversa con i suoi video clikkati da centinaia di migliaia di fan. Il format della famiglia Scifoni #SantoDelGiorno è ormai virale su facebook, l’artista insieme a moglie e figli con una telecamera davanti alla credenza in cucina scomodano Cristo e i santi per ridere e raccontare le miserie e gli splendori dell’essere umano. Scifoni è il nuovo fenomeno che fa impazzire atei e credenti, bigotti e mangiapreti
Non c’è sesso senza amore è solo il riff di una canzone o una verità assoluta? Come la mettiamo con il VI Comandamento? Tutti dobbiamo fare i conti con la nostra carne e troppo spesso i conti non tornano. Anima e corpo sono in guerra da sempre, alla ricerca di una agognata indipendenza.
Come in tutte le guerre, nel tempo mutano le strategie e i rapporti di forza. Ma noi, credenti, bigotti o atei incalliti, continuiamo ad inciampare nelle nostre mutande, tra dubbi e desideri.Scifoni ha un piano: porre fine all’eterno conflitto tra Fede e Godimento e fare luce su una verità definitiva e catartica, dove l’anima possa ruzzolarsi sovrana nel sesso e il corpo finalmente abbracciare l’amore più puro, in grazia di Dio.
Sotto la regia scintillante e visionaria di Vincenzo Incenzo sequestra così per un’ora il mezzo il pubblico e lo pone al centro di un esperimento unico e irresistibile, avventurandosi tra vizi, ragioni e sentimenti della fauna umana, oscillando come un esilarante pendolo tra gli estremi del sesso e della Fede, in metamorfosi continua tra i suoi personaggi, il morigerato Don Mauro schiavo di un catechismo improbabile, e l’illuminato Rashid, pizzettaio musulmano modernista. In un flusso di coscienza tempestoso e irresistibile, alto e comico al contempo, Scifoni fa rimbalzare Papi e martiri, santi e filosofi, scimmioni primitivi e cardinali futuribili, anni ’80 e Medioevo, dribblando continuamente la tentazione di un meraviglioso e furastico corpo femminile che incombe sulla scena a intervalli regolari per saggiare l’effettiva disintossicazione da sesso del pubblico; liberandosi di pregiudizi, luoghi comuni e vestiti, Scifoni ci trascina seminudo a riva con l’ultimo sorprendente quadro, che sembra mettere finalmente d’accordo Piacere e Santità: un ballo lento degli affetti e dei ricordi che ci farà uscire, dopo tante risate, con le lacrime della commozione.
Info e contatti: TEATRO SALA UMBERTO di Roma Via della Mercede, 50 tel. 06 6794753