A cura di: Ufficio Stampa Sorgente
Le cellule staminali cordone ombelicale sin dalla loro scoperta, avvenuta negli anni ‘80, sono state considerate come la fonte di staminali con la percentuale maggiore di applicazioni in campo della medicina rigenerativa. Queste cellule possiedono un potenziale terapeutico molto grande, e ciò rende possibile il loro impiego nel trattamento di varie malattie. Per tale ragione è importantissimo che le famiglie in attesa di un bimbo ricevano tutte le informazioni necessarie per decidere, in modo informato e consapevole, se donare o conservare le staminali cordonali del proprio bambino. Le cellule staminali possono essere distinte in base alla zona in cui si originano in:
1. staminali del cordone ombelicale;
2. staminali embrionali;
3. staminali adulte.
Il sangue del cordone ombelicale è una fonte molto produttiva di cellule staminali. Se diversificate in cellule adulte, le staminali cordonali possono essere usate in terapie per diverse patologie di tipo genetico, immunitario, e anche per tumori del sangue. La procedura di raccolta del campione di sangue cordonale, pertanto, deve essere compiuta da personale qualificato e appositamente formato a farlo, con tutte le precauzioni possibili, per evitare contaminazioni.
Concluso il prelievo, si procede con l'invio del materiale presso una banca del cordone. Presso questa struttura avverrà la crioconservazione: si selezionerà la frazione nucleata delle staminali e si aggiungerà al totale delle cellule dotate di nucleo una sostanza che formerà una patina attorno alle cellule e ne impedirà uno shock osmotico. La scienza ha dimostrato che la conservazione delle cellule staminali cordonali, mediante tecnica di crioconservazione, può superare i 24 anni, senza alterare le loro capacità di differenziazione e di proliferazione [1].
Per quanto riguarda l'utilizzo in campo terapeutico, le staminali del cordone ombelicale si usano nei trapianti ematopoietici in presenza di tumori maligni. È qui, nell'ambito dei trapianti che, a causa della loro immaturità immunologica, le staminali cordonali hanno ottenuto più successo rispetto alle staminali midollari, poiché hanno provocato meno rigetti. I trapianti possono avvenire anche tra donatori aploidentici con istocompatibilità al 50%, in parole più semplici: quando le caratteristiche del tessuto del donatore corrispondono con quelle del ricevente per metà (da qui "aplo"). La totale compatibilità si verifica solo quando paziente e donatore sono la stessa persona (trapianto autologo), ma ciò non esclude che possa esserci anche tra ricevente e donatore eterologo. Conservare privatamente le cellule staminali del cordone ombelicale permette alle famiglie di usare il campione all'occorrenza, sia per il donatore sia per i fratelli o genitori.
Oltre al trattamento delle malattie ematopoietiche, le staminali si usano anche in altri settori della medicina, grazie alle loro proprietà rigenerative e immunomodulatorie. Alcuni studi sono stati condotti sull'utilizzo di queste cellule per il trattamento della paralisi cerebrale infantile, del diabete infantile di tipo 1 e di tipo 2, di malattie autoimmuni e dell'autismo [2,3]. Evidenze si sono avute anche in alcuni trial clinici, in cui si sono osservati dei miglioramenti delle condizioni neurologiche di soggetti con adrenoleucodistrofia, una patologia di tipo genetico causata da mutazioni del cromosoma X, ai danni del sistema nervoso centrale e delle ghiandole surrenali [4].
Sebbene la ricerca prosegua e aumentino i casi di successo, in Italia oggi oltre il 95% dei cordoni ombelicali finisce tra i rifiuti biologici. Il giorno del parto è l'unico momento per effettuare il prelievo del campione di cellule staminali cordonali, e per questo motivo è importante che le famiglie siano in grado di fare una scelta consapevole e informata.
Per maggiori informazioni: www.sorgente.com
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Fonti:
1. Broxmeyer, H.E. et al. Hematopoietic stem/progenitor cells, generation of induced pluripotent stem cells, and isolation of endothelial progenitors from 21- to 23.5-year cryopreserved cord blood. Blood. 117:4773- 4777.
2. Effect of Autologous Cord Blood Infusion on Motor Function and Brain Connectivity in Young Children with Cerebral Palsy: A Randomized, Placebo-Controlled Trial. Sun J. et al, 2017. Stem cells Translational Medicine: Dec, 6 (12): 2017-1078.
3. Haller MJ, Wasserfall CH, Hulme MA, Cintron M, Brusko TM, McGrail KM, et al. Autologous umbilical cord blood transfusion in young children with type 1 diabetes fails to preserve C-peptide. Diabetes Care. 2011;34:2567–9.
4. Miller WP, Rothman SM, Nascene D, Kivisto T, DeFor TE, Ziegler RS, et al. Outcomes after allogeneic hematopoietic cell transplantation for childhood cerebral adrenoleukodystrophy: the largest single-institution cohort report. Blood. 2011;118:1971–8.