L'avvocato Massarenti, dello Studio Legale di Andrea Mascetti, chiarisce in merito alla recente pronuncia della Cassazione sulla sicurezza sul posto di lavoro.
Lo Studio di Andrea Mascetti e la sentenza n. 4225/2019 della Cassazione
Il legale Stefania Massarenti, che lavora presso lo studio di Andrea Mascetti, ha scritto in merito alla nuova sentenza emanata dalla Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, la n. 4225/2019. Con tale parere è stato sancito il principio per il quale il titolare dell'azienda può essere completamente esentato da qualsiasi obbligo derivante da eventuali infortuni occorsi sul posto di lavoro, nel caso in cui nell'agire del lavoratore incidentato si riscontrino "le caratteristiche dell'abnormità, inopinabilità ed esorbitanza - costituendo il cosiddetto rischio elettivo, idoneo ad interrompere l'eventuale condotta colposa dell'imprenditore - e venga individuata come causa esclusiva dell'evento dannoso". Nell'episodio in considerazione, la Corte d'Appello di Bologna aveva rigettato il ricorso presentato dal dipendente in risposta alla precedente sentenza del Tribunale cittadino. In tale pronunciamento non era infatti stato ritenuto opportuno un indennizzo economico compensativo del danno causato dall'incidente sul luogo di lavoro. Tale situazione si era verificata nel momento in cui il lavoratore si era addentrato in una buca preposta alla raccolta dei materiali di risulta per recuperare una biro ed era stato urtato da un masso. L'avvocato Massarenti dello Studio Legale di Andrea Mascetti riferisce inoltre che il dipendente "lamentando che la buca non era stata chiusa, né tanto meno segnalata, aveva dedotto la responsabilità datoriale indiretta per il fatto che un altro dipendente - addetto alla raccolta dei materiali di risulta - non si era accorto della presenza dell'infortunato".
L'avvocato dello Studio di Andrea Mascetti e la condotta del lavoratore
L'avvocato Stefania Massarenti, che svolge la propria mansione nello Studio Legale di Andrea Mascetti, continua specificando che la Suprema Corte, nell'analisi del comportamento del dipendente, ha ravvisato in esso una situazione di abnormità. Il lavoratore infatti è sceso nella buca per recuperare una penna, omettendo però di avvisare l'operaio addetto al funzionamento della gru, che proprio in quel momento stava raccogliendo con una pala meccanica materiale di risulta per riempire la buca in cui ha avuto luogo l'incidente. In linea con il diritto di merito e di legittimità, la Suprema Corte ha dunque ribadito che il comportamento del dipendente può effettivamente risultare nel completo esonero di responsabilità da parte del datore di lavoro. Ciò si verifica qualora tale condotta abbia caratteristiche di abnormità, inopinabilità ed esorbitanza tali da configurarsi come causa esclusiva dell'incidente. Concludendo, il legale Massarenti dello studio di Andrea Mascetti ravvede nel procedimento in oggetto "un'ipotesi di rischio elettivo, idoneo ad interrompere l'eventuale condotta colposa dell'imprenditore, poiché l'attività posta in essere dal lavoratore esorbita i limiti dello svolgimento del proprio lavoro".
Fonte notizia
andreamascetti.wordpress.com