FME Education si impegna in prima linea nel contrasto alla cultura del copia e incolla dilagante tra studenti e docenti.
In questo senso, è prioritario perseguire tale obiettivo anche in vista del raggiungimento dell'SDG 4 dell'Unesco.
FME Education: il "copia e incolla" come stile di vita
FME Education sostiene il pensiero per il quale l'istituzione scolastica, e prima ancora quella politica, devono iniziare nuovamente a supportare attivamente la cultura del progetto, minata dal via libera al copia e incolla che è purtroppo diventato un autentico stile di vita non solo per gli studenti ma anche per i docenti. In quest'ottica, diviene prioritario perseguire tale scopo anche in vista del raggiungimento dell'SDG (Sustainable Development Goal) 4 dell'Unesco. L'SDG ha come obiettivo quello di "fornire un'educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti" e il recupero dello sviluppo delle skills atte a far aumentare l'indice di futura occupazione degli studenti. In tal senso, appare evidente come la pratica del copia-incolla, intensificata grazie alla possibilità di accesso pressochè illimitato ai contenuti su Internet, si configuri come uno dei maggiori ostacoli al raggiungimento dell'SDG 4 dell'Unesco. Quest'ultimo infatti, come ben noto anche a FME Education, non solo prevede per tutti un'equa opportunità di accesso a un'educazione primaria e secondaria di qualità ma anche, e soprattutto, la possibilità di permettere ad ognuno uno sviluppo incessante e continuativo di skills con l'obiettivo di garantirne la crescita del livello di occupabilità nonché, nell'interesse più generale, uno sviluppo sostenibile sotto molteplici aspetti: economico, degli stili di vita e di una cittadinanza globale che fonda le proprie basi su eguaglianza, pace e rispetto.
FME Education: in quali modi la scuola può arginare la cultura del "copia e incolla"
FME Education è dunque consapevole del fatto che lo smantellamento della consuetudine ormai diffusa del "copia e incolla" sia divenuto un obiettivo di primaria importanza per il corpo docente delle istituzioni scolastiche. Per portare a termine questo risultato, si devono però adottare delle misure precise e adatte allo scopo, in grado di colpire in maniera selettiva. I motori di ricerca come Google sono un efficace strumento di contrasto, solamente però se si è in grado di effettuare ricerche mirate, partendo dalla produzione scritta elaborata dallo studente. Tuttavia si tratta di un mezzo molto dispendioso a livello di tempo impiegato nel momento in cui il numero degli elaborati non si limita a pochi e raggiunge invece le decine. Come è ben noto anche a FME Education, sarebbero due soluzioni molto più efficaci sui grandi numeri fornire ai docenti le licenze di accesso ad almeno un software da utilizzare per le analisi antiplagio o, alternativamente, fare in modo che il MIUR supporti a livello economico la creazione e l'implementazione di un software open-source antiplagio da rendere disponibile in tutti gli istituti scolastici e universitari a livello nazionale.
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