Con l’approvazione del primo “Pacchetto Mobilità” il Parlamento europeo riscrive integralmente le norme sul trasporto merci su strada in Europa, accogliendo gran parte delle istanze di associazioni e sindacati di autotrasporto occidentali. Il provvedimento contiene norme finalizzate a combattere l’illegalità e a migliorare le condizioni di lavoro dei conducenti nel trasporto stradale.
E in effetti, i punti principali del testo riguardano proprio le norme relative alla retribuzione e ai tempi di riposo dei conducenti, il limite di 3 giorni per i trasporti di cabotaggio, ed i controlli, meno frequenti ma più efficaci e su strada. La scelta della maggioranza degli eurodeputati, insomma, sembra fortemente orientata a combattere la concorrenza sleale dei paesi dell’est Europa e quella messa in atto dai trasportatori che utilizzano società fittizie. Tuttavia, la decisione finale spetterà al prossimo Parlamento, che avrà il compito di emanare le disposizioni attuative.
Partiamo dal cabotaggio. L’obiettivo del Parlamento Ue è sostituire l’attuale limite che si applica al numero complessivo delle operazioni di cabotaggio (ovvero le operazioni di trasporto in un altro Paese comunitario effettuate a seguito di una consegna transfrontaliera) con un limite temporale di 3 giorni, registrando i passaggi di frontiera tramite tachigrafi. Importante è anche l’obbligo dei tir di passare almeno 60 ore nello stato di provenienza dopo 3 giorni in un paese estero.
Le imprese di trasporto, inoltre, dovrebbero avere la parte sostanziale delle proprie attività nello stato membro in cui sono registrate. Stop anche al riposo settimanale in cabina lungo le strade. Al fine di evitare orari di lavoro degli autisti più lunghi rispetto a quelli previsti dalla legge e garantire la sicurezza stradale, sarà anticipata l’applicazione del tachigrafo intelligente su camion, furgoni e autobus a lunga percorrenza, nonché delle bisarche adibite al trasporto autoveicoli.
La votazione del Parlamento europeo del primo “Pacchetto Mobilità” ha riscosso l’approvazione di sindacati e associazioni di categoria, in primis Eft – la Federazione europea dei lavoratori dei trasporti – che per mesi si è battuta affinché queste misure trovassero attuazione, ma anche da Conftrasporto-Confcommercio.
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