A cura di: Ufficio Stampa Sorgente
Tantissimi sono i dubbi e gli interrogativi che possono sorgere in una coppia quando è in attesa di un bimbo. Spesso le incertezze riguardano le modalità di raccolta, conservazione o donazione delle staminali del cordone ombelicale. Affronteremo in questo articolo gli interrogativi più diffusi e daremo loro risposta.
In Italia la conservazione privata delle cellule staminali del cordone ombelicale è legale? La legislatura italiana sancisce che la conservazione privata del sangue cordonale deve avvenire presso banche del cordone (dette biobanche) site all’estero (come indicato nel Decreto Ministeriale 18 novembre 2009). Per procedere con la conservazione privata, è necessario il nulla osta per esportare il campione presso la struttura scelta.
È possibile conservare le cellule staminali del cordone ombelicale se si decide di partorire in casa? Sì, occorrerà prendere il kit per il prelievo che la biobanca scelta per la conservazione del campione avrà consegnato assieme ai documenti riguardanti la procedura da seguire per il corretto prelievo, e consegnare tutto all’ostetrica che assisterà al parto.
In caso di parto gemellare potrò conservare due campioni? Se aspetti due gemelli omozigoti, è sufficiente un solo campione di sangue (la compatibilità delle cellule staminali è del 100%). Sarà necessario un doppio prelievo, quindi una conservazione doppia, se i gemelli sono eterozigoti.
Tra i vari membri di una famiglia, la compatibilità delle cellule staminali come viene calcolata? In caso un fratello abbia bisogno del campione di staminali conservato, come si procede? Le probabilità che le cellule staminali conservate siano compatibili tra parenti diminuiscono con la riduzione del grado di parentela tra chi dona e chi riceve. L’istocompatibilita è ereditaria: i genitori del bimbo donatore sono compatibili fino al 50%, i suoi fratelli fino al 25%. Per determinare la compatibilità tra le staminali conservate e il ricevente occorre eseguire gli esami di tipizzazione HLA (Human Luekocyte Antigen). Tramite l’analisi di un campione di sangue cordonale una prima tipizzazione base può essere fatta al momento della crioconservazione, oppure dopo, con un prelievo semplice di sangue. Se la compatibilità è confermata da questo primo esame di base, si analizza prima il DNA e poi la MLC (Mixed Linfocyte Culture) che restituisce il grado definitivo di compatibilità.
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