Da venerdì 1 febbraio gli spazi della storica Galleria Govetosa che ha sede da quarant’anni nel cuore di Padova in via Altinate 76, ospiteranno “Giardini & altre storie” mostra personale dell’artista Sonia Strukul, visitabile ad ingresso gratuito fino a giovedì 14 marzo. In esposizione una ventina di opere dell’artista di piccole e medie dimensioni: dagli inconfondibili camaleonti costellati di cristalli Swarovski oppure dipinti tra vegetazione e paesaggi surreali, a nuovissime opere su carta dalla grafica pulita e raffinata contornate a contrasto da cornici anni ’70.
Ad impreziosire l’esposizione il commento critico dello scrittore Matteo Strukul, vincitore del Premio Bancarella 2017 con il suo romanzo “I Medici”.
Sonia Strukul, artista padovana d’origine ma con un trascorso internazionale, nella sua carriera artistica si è spesso soffermata sul concetto di “paesaggio”, approfondendone il significato da semplice oggetto della visuale che ci circonda, a un modo per organizzare la realtà. Il “giardino” è qui inteso nel suo lato spirituale, come lo spazio segreto che tutti custodiamo e coltiviamo, dove regnano sogni e speranze; ma anche il luogo inaccessibile che cela ricordi, inquietudini e suggestioni. “Giardini & altre storie” è una mostra “personale” nel suo significato più profondo: «le forme e i colori del giardino di Sonia Strukul raccontano molto di lei – commenta Matteo Strukul - della sua pittura, e del suo essere artista originale, sognante, estranea a facili catalogazioni. La sua arte accarezza gli occhi e suona con la grata, tepida fiamma di un rifugio, carica di verdi e azzurri brillanti, rilucenti di uno scintillio pop, vibrante di rossi e di rosa tenui e carnali insieme. E poi, fra fiori meravigliosi e piante rigogliose, ecco i camaleonti, animali mimetici, mutevoli, dagli occhi grandi, quasi ipnotici che da sempre rappresentano una delle cifre nelle opere di Sonia e che, tornando, paiono volerci accompagnare nell’ennesima metamorfosi dell’artista».
Sonia Strukul nasce a Padova. Dopo gli anni del Liceo Artistico si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Venezia e prosegue la sua formazione all’Ecole Nationale Supérieure des Beaux Arts di Parigi. In quegli anni cominciano le collaborazioni con Balenciaga per i tessuti, Van Cleef per i gioielli. Continua così il percorso artistico e le innumerevoli partecipazioni a mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Compie negli anni un’indagine introspettiva che la porta a dipingere camaleonti: animali mutevoli, metafora di cambiamento e adattabilità. Altro soggetto ricorrente è il paesaggio, oggetto su cui la visione tradizionale si è maggiormente esercitata. Il paesaggio non è semplicemente un oggetto, uno dei tanti della realtà visuale che ci circonda, ma un modo per organizzare la realtà, molte realtà complesse possono essere trattate come paesaggi.
Fonte notizia
www.galleriagovetosa.it