Il canto diventa una preghiera nel concerto di Natale del Vocinsieme. Le voci del coro femminile aretino risuoneranno all’unisono in “Dies Sanctificatus”, dando vita ad un suggestivo percorso tra gregoriano, antiche laude e compositori ottocenteschi in programma alle 21.00 di venerdì 21 dicembre nella chiesa di Sant’Agostino. L’iniziativa è inserita all’interno della rassegna “Natale in coro” dell’Associazione Cori della Toscana e sarà aperta all’intera cittadinanza, prevedendo la raccolta di libere offerte che saranno interamente devolute in beneficenza ai centri diurni Falciai e Villa Chianini. A guidare il concerto sarà la direttrice Anna Seggi che nel 2013 ha dato il via all’esperienza del coro Vocinsieme e che è tra le maggiori studiose del mondo della vocalità in collaborazione con alcuni dei massimi esponenti della coralità italiana, mentre un importante contributo musicale alla serata arriverà anche dall’organo del maestro Alessandro Nardi e dall’oboe del maestro Cesare Pierozzi.
“Dies Sanctificatus” proporrà un viaggio nel corso dei secoli tra vari generi di canto e di polifonia. La prima parte sarà dedicata al repertorio liturgico e creerà un sentito clima di raccoglimento che si aprirà con l’Alleluja Dies Sanctificatus in gregoriano (un canto che fa leva esclusivamente su parole e silenzi, con la voce che diventa uno strumento per elevare una preghiera in un clima di meditazione e di ascolto reciproco) e con il Laudato Dio delle laude (le canzoni sacre in volgare del tardo medioevo e dell’umanesimo). L’atmosfera di preghiera proseguirà anche con le composizioni seicentesche di Claudio Monteverdi e di Chiara Margherita Cozzolani. Nel corso del concerto saranno eseguite anche musiche di Bach per oboe e organo, prima di passare alla polifonia dei brani di epoca romanica di grandi autori come Felix Mendelssohn Bartholdy, fino alla conclusione con la ninna nanna di Johannes Brahms. Ogni canto deriva da un attento studio delle coriste del Vocinsieme che hanno elaborato il significato profondo di ogni parola per arrivare a creare un clima di riflessione e di intimità con sé stessi e con gli spettatori. «Il concerto - spiega la maestra Seggi, - permetterà di vivere un simbolico viaggio tra i secoli, dagli antichi modi del gregoriano alla polifonia dei più vicini brani ottocenteschi. Le emozioni garantite dalla melodia della voce e dal testo poetico saranno rafforzate dall’accompagnamento dell’organo e dell’oboe, creando un clima di preghiera e di riflessione che rappresenta il nostro modo per avvicinarci all’ormai prossimo Natale».