Geco contribuirà dunque alla produzione di energia geotermica ambientalmente sostenibile in Europa e nel mondo. Questo processo sarà portato avanti con l’applicazione di tecnologie innovative che potranno ridurre significativamente le emissioni aeriformi degli impianti geotermici, re-iniettando il fluido geotermico e i suoi gas non condensabili nel sottosuolo e realizzandone così un sicuro confinamento. Alcune di queste tecnologie sono state recentemente sviluppate e testate con successo su progetti pilota in Islanda, dunque Geco dovrà dimostrarne l’efficacia e l’applicabilità per poterle poi diffondere nel resto del continente. Implementando insieme un accurato programma di monitoraggio ambientale, questa fase sarà svolta in quattro distinti sistemi geotermici: un serbatoio basaltico ad alta temperatura in Islanda, un serbatoio di gneiss ad alta temperatura in Italia, un serbatoio vulcanico-clastico ad alta temperatura in Turchia e un serbatoio sedimentario a bassa temperatura in Germania. Il progetto, infine, prevede anche momenti formativi e seminari interdisciplinari destinati a sensibilizzare geologi, ingegneri, ricercatori ed operatori del settore verso la geotermia sostenibile. «Graziella Green Power - commenta l’amministratore delegato Iacopo Magrini, - è da anni impegnata nello studio e nella progettazione di un modello di centrale geotermica ad emissione zero, nel pieno rispetto dell’ambiente e delle popolazioni. Il progetto Geco crea una rete tra più soggetti attivi in questo settore che, con il sostegno dell’Unione Europea, uniranno le rispettive competenze per sviluppare ulteriormente questa importante forma di energia pulita e rinnovabile».