Mai come in questi ultimi mesi si regista sulla rete un gran parlare e dissertare di elicicoltura, di nuovi e sorprendenti metodi di allevamento delle lumache di terra, nuove e sempre più eclatanti pubblicità per un settore di produzione agricola che, se pur interessante e con buone prospettive, rimane e deve rimanere nella nicchia che compete ad un alimento di qualità, che non può stravolgere la gastronomia e la cucina di un popolo.
Ogni giorno, quasi con stupore, si leggono su numerissimi siti sui tanti social in voga, nuove comunicazioni sui facili guadagni che si ottengono dalla produzione di questi molluschi, sulle sorprendenti prospettive che gli operatori possono avere dal prodotto e dai derivati dello stesso. Quasi non se può più degli straordinari decantati vantaggi della bava di lumaca e sugli effetti della stessa a dir poco miracolosi nei confronti della cute di donne, uomini e ora perfino dei cavalli e altri animali.
Pare, leggendo tutte queste meraviglie, che questo dell'elicicoltura sia un miracolo italiano, in grado di far crescere il PIL del paese e di risolvere i gravi problemi dell'agricoltura.
Io, che l'elicicoltura a ciclo naturale l'ho iniziata con le prime prove nel lontano 1973, vivengo lunghe esperienze dell'allora Centro di Elicicoltura di Cherasco, in questi 45 anni ininterrotti di attività, non sono riuscito a cogliere tanta facilità e tanto stupore di risultati. Non ne sono stato capace certamente, a confronto dei tanti attuali specialisti esperti ed innovatori, che si proclamano in ogni luogo "fautori della nuova Elicicoltura".
C'è chi attualmente, con uno o due anni di esperienza nel settore, costituisce consorzi a tutela di produttori inesistenti, chi in pochi mesi parla di rivoluzionarie metodologie di allevamento molto suggestive, senza però mai aver provato, quindi portato a conclusione almeno un ciclo.
A centinaia, con l'allevamento non ancora utlimato nei vari cicli, vendono a pagamento consulenze, corsi teorico-pratici, progettazioni di impianti, giornate informative nell'unico intento di fornire ai troppi sprovveduti e inconsapevoli lettori materiali, attrezzature, maccchine per estrarre bava, lumache e mille altre cose.
Tutto ciò come se il mollusco Helix fosse una teconologia innovativa, digitale, una strutura o macchina industriale in grado di produrre grandi pesi vendibili, poichè si è costruito un allevamento.
Ma la nostra piccola lumaca è un essere vivente, con la propria biologia, non determinata dagli esperti, piùo meno moderni, o dagli allevamenti economici attuati. Biologia vuol dire anatomia e fisiologia che non si sono modificati nei millenni della storia del mollusco e che, con tutta la buona volontà e anche la capacità dei nuovi promotori dell'attività, non possono modificarsi in pochi anni per raggiungere traguardi di produzione e di attività, che fino ad ora nessuno è riuscito invero ad ottenere.
Sono migliaia gli allevatori italiani ed esteri del mollusco che, al tempo in cui esisteva internet, per decine di anni hanno lavorato sodo e in silenzio, hanno studiato i cicli di vita, hanno trovato le migliori soluzioni alimentari, hanno fatto crescere la possibilità e le modifiche per migliorare il reddito dell'allevamento elicicolo.
In questo istante penso a tutta questa gente che si è adeguata alle regole e ai tempi dell'agricoltura, spesso sacrificando capitali e sopratutto speranze; gente seria che non ha voluto vendere fumo invogliando gli altri a diventare a tutti i costi elicicoltori, ma hanno operato per il proprio impianto.
L'attività è è cresciuta lo stesso, pur senza tanto rumore, ha ottenuto i riconoscimenti ufficiali e la veridicità dell'argomento, ha quintuplicato i consumi in Italia, ha rafforzato i prezzi, consolidando i vecchi mercati aprendone di nuovi ogni anno più interessanti.
La cose che non riesco ad accettare è l'attualw insistenza promozionale per far nasccere allevamenti a tutti i costi ovunque; il tutto quasi simili alle deleterie campagne promozionali telefoniche o di call center dei vari prodotti (pentole, materassi, contrattti per luce, gas, energia o altro).
In base alla lunga storia vissuta, il mio pensiero è che sarebbe più giusto frenare e dare un taglio a questa sequenza di filmati, annunci di strisciante spinta all'allevamento rivolti a troppe persone senza esperienze, lontane dai tempi, dalle gravi difficoltà e non sicurezze della coltivazione della terra e della produzione degli animali.
Giustamente cinquanta anni fa abbiamo chiamato questa attività "elicicoltura e non allevamento di lumache, per l'assunto collegamento ai problemi e ai tempi della terra.
Questi non sono animali superiori (bovini, maiali, polli....) che siamo riusciti, negli anni a farni diventare vere macchine di produzione di carne, attraverso sistemi intensivi, alimenti concentrati con tanta chimica e cicli d produzione esasperati in cui il benessere del soggetto zootecnico non è messo certo al primo posto.
Per fortuna nostra e di tutti le lumache sono molluschi di terra, non possiedono la struttura biologica atta a piegarsi a questi metodi intensivi, a scapito della qualità: trovandosi in basso alla scala zoologica, le lumache hanno enormi difficoltà a modificare la propria struttura fisioloica per ritmi veloci imposti dall'uomo.
Nessuno vuole fermare il progresso e la crescita, ma è giusto che quanti desiderano entrare in questo settore abbiano appieno la conoscenza delle reali possibilità ottenibili dall'elicicoltura: non sono sufficienti conti economici sulla carta e speranze di guadagno teorici.
Nell'interesse di tutti, ma sopratutto degli elicicoltori stessi e del prodotto gastronomico di pregio quale è la lumaca Helix, fermiamoci a ragionare insieme e facciamo una scelta non dettata da entusiasmi indotti, ma da una piena consapevolezza del reale quadro produtivo e di investimento.
Ridimensioniamo anche l'attuale chimera dell'estrazione della bava, che potrà essere un reddito complementare dell'elicicoltura, ma soltanto esclusivamente quando ogni produttore avrà a disposizione un numero adeguato i propri molluschi, non certo acquistandoli per produrre bava.
La lentezza della lumaca non è soltanto una tradizionale dicitura, è il segno forte con il quale l'operatore deve fare i conti ogni giorno per arrivare realmente ad ottenere il recupero degli investimenti finanziari attuati e il giusto, adeguato guadagno.
Esperti di Elicicoltura possono definirsi solo soggetti con anni e anni di studio e applicazione pratica.
Giovanni Avagnina
avagnina@elicicolturacie.it
Fonte notizia
www.elicicolturacie.it