Alla fine il tanto temuto sciopero nazionale dell’autotrasporto e della logistica indetto per l’11 e 12 dicembre non ci sarà, almeno per il momento. Tutto merito dell’ipotesi di accordo sul CCNL Logistica Merci e Spedizione raggiunto da organizzazioni sindacali e datoriali. L’intesa, arrivata dopo una trattativa fiume durata ben 5 giorni, mantiene di fatto in vita il contratto unico di settore, che riguarda oltre 700 mila lavoratori (compresi i corrieri) e che era ormai scaduto da più di due anni.
Tanti i punti sui quali c’è stata totale convergenza tra le parti presenti al tavolo delle trattative, a cominciare da quello economico. L’intesa prevede infatti un aumento medio delle retribuzioni di 108 euro da riparametrarsi e una tantum di 300 euro, in virtù di una nuova definizione del personale viaggiante che mira a valorizzarne la sua professionalità.
Altro tema importante era quello legato alla trasparenza in materia di appalti: il nuovo testo del CCNL prevede l’introduzione della clausola sociale che garantisce le tutele pre Jobs Act in caso di cambi di appalto, una più precisa selezione dei cambi d’appalto vietando i subappalti, nonché requisiti trasparenti per la scelta dei fornitori. Accordo di massima raggiunto anche sull’orario di lavoro, il cui scopo è quello di renderlo più moderno e attento alle nuove esigenze di flessibilità dell’organizzazione lavorativa.
C’è poi il capitolo occupazione giovanile: create le condizioni per favorire un maggior impiego di giovani autisti al fine di porre un freno al distacco internazionale e alla somministrazione oltre i confini nazionali; creati, inoltre, i presupposti per la nascita di enti bilaterali (oltre a quello nazionale già esistente) allo scopo di risolvere tutte le problematiche territoriali di settore; pieno accordo, infine, sul problema molestie e violenza sui luoghi di lavoro, per il quale è stato recepito l’accordo confederale del 2016.
C’è tempo fino al 1 febbraio 2018 per la ratifica dell’ipotesi di accordo, dopo di che saranno effettuate le assemblee certificate dei lavoratori. A defilarsi per il momento sono le centrali cooperative, rinunciatarie all’intesa nonostante la loro partecipazione nelle prime tre giornate di trattativa. Dunque, lo sciopero nazionale proclamato per l’11 e 12 dicembre, al quale avrebbero aderito senz’altro anche i rappresentanti del trasporto bisarca non ci sarà, stando a quanto detto da Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, ovvero le sigle sindacali fautrici del fermo di fine ottobre che ha creato non pochi disagi in tutto il Paese.
Fonte notizia
www.autotrasportiprocacci.it