Si chiude sabato 2 dicembre 2017 dalle ore 16.00 a Villa Guidini di Zero Branco (Treviso) la mostra d’arte contemporanea “In nome dell’uomo” l’arte contro la violenza sulle donne”, inaugurata sabato 11 novembre. “In nome dell’Uomo” è curata da Barbara Codogno e promossa dalla Commissione Intercomunale per le Pari Opportunità dei Comuni di Casier, Casale, Zero Branco, Preganziol con la collaborazione di Cittadellarte, con patrocini della Commissione per la Realizzazione delle Pari Opportunità tra Uomo e Donna della Regione del Veneto, Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Treviso e dell’Associazione Italiana Donne Medico – Sezione di Treviso, Telefono Rosa di Treviso; della collaborazione di Cambiamento Maschile Centro di Ascolto Uomini Maltrattanti di Montebelluna; e del contributo di BHR Treviso Hotel,
Il Finissage di sabato 2 dicembre (inizio ore 16.00, ingresso libero in Auditorium fino ad esaurimento posti) sarà dedicato alla proiezione del documentario “Strane Straniere” di Elisa Amoruso contro la violenza sulla donna. L’evento è realizzato in collaborazione Etnofilmfest, scuola di Cinema Documentario Etnografico diretta da Fabio Gemo (antropologo visuale e registra), ed è il risultato di quasi vent'anni di lavoro svolto dal Centro Studi sull'Etnodramma in diverse università italiane e straniere nell'ambito della ricerca antropologica.
“Strane Straniere” di Elisa Amoruso (2016, Italia) racconta di Ana, Ljuba, Radi, Sihem e Sonia. Cinque donne arrivate in Italia da Paesi diversi e che, per vari motivi, hanno lasciato le loro radici: l’amore, il lavoro, la curiosità o forse il destino. Eppure ognuna di loro è riuscita a dar vita a un’attività propria, reinventandosi e integrandosi con successo in una nuova realtà. Distanti per esperienza e provenienza, le accomuna l’essere straniere. Tra lavoro, famiglia e relazioni, le loro storie s’intrecciano per raccontare cosa significhi costruire un’identità in un altro Paese.
Al termine della proiezione i visitatori potranno effettuare una visita guidata alla mostra con la curatrice e gli artisti presenti.
“La mostra ha raccolto consenso e grande interesse - afferma la Presidente della Commissione Pari Opportunità Intercomunale Simona Guardati - ed ha avuto un intento di sensibilizzazione e soprattutto educativo. È stata visitata da centinaia di studenti, soprattutto delle terze medie, e ringrazio i docenti che hanno scelto il tema della violenza come occasione di riflessione, di studio e di maturazione. Il lavoro della nostra Commissione proseguirà con altri momenti ed iniziative rivolte ad educare al rispetto le giovani generazioni”.
Per la curatrice e giornalista Barbara Codogno, che da anni sviluppa il tema della violenza di genere anche con importanti mostre in altre città venete ed italiane, “In nome dell’Uomo ha promosso una nuova riflessione sul senso vero dell’Uomo con la U maiuscola, proponendo una nuova visione sociale ed un rinnovato patto etico, chiamando tutti, visitatori, istituzioni ed artisti, a nuove responsabilità”.
La mostra ha visto l’esposizione di opere di sedici artisti locali, nazionali e internazionali, che lavorano specificatamente sul tema della violenza: Emanuela CALLEGARIN / Adolfina DE STEFANI / KETRA / Antonello MANTOVANI / Stefano REOLON / Carla RIGATO / Alberto SAKA / Gabriella SANTUARI / Bärbel SCHMIDTMANN / Elisabetta SGOBBI / Felice TAGLIAFERRI / Andrea TAGLIAPIETRA / Giovanni Oscar URSO / Marco VECCHIATO / Mariarosa VIO / Grazia ZATTARIN.