Le strutture del network della salute Korian Italia di Roma e Latina rinnovano il proprio impegno nel campo dell’Alzheimer e aderiscono al progetto nazionale di Korian Italia di sensibilizzazione sul tema attraverso la musica.
L’Italian Hospital Group di Guidonia Montecelio (RM), l’RSA San Giuseppe di Roma e Villa Carla e Villa Silviana di Aprilia (LT), infatti, si colorano di note e melodie grazie alla canzone del giovane cantautore Mirko Saitta, con cui Korian Italia ha avviato una collaborazione con l’obiettivo di aiutare a conoscere, comprendere e affrontare l’Alzheimer attraverso uno strumento semplice, ma che possa arrivare a tutti: la musica.
L’iniziativa ha particolare rilievo in queste strutture, specializzate in Alzheimer grazie alla presenza di Nuclei Protetti e ad Alta Specializzazione e da sempre molto attive nella promozione di iniziative per i pazienti affetti dal morbo e di incontri per familiari e caregiver.
“In Korian, la cura delle persone affette da Alzheimer e il sostegno ai loro caregiver sono sempre state una priorità. Da anni utilizziamo cerchiamo di sensibilizzare sempre più persone attraverso l’esperienza e il know-how dei nostri professionisti, con l’obiettivo di offrire un supporto di qualità a chi affronta questa malattia” - ha dichiarato Federico Guidoni, Presidente e CEO di Korian Italia -. “Con questa iniziativa, intendiamo aumentare l’interesse verso una patologia che spesso viene trascurata e fornire un aiuto concreto ai caregiver, affinché non si sentano isolati. Quest’anno, in particolare, ci rivolgiamo ai giovani, grazie anche alla splendida canzone di Mirko Saitta, per supportarli nei momenti difficili e assisterli nel loro importante ruolo di caregiver, grazie alla musica che diventa strumento di contatto intergenerazionale”.
“Due passi”, questo il titolo della canzone pubblicata da Mirko Saitta nel 2024 dell’etichetta GreyLight Records, racconta il delicato rapporto tra una coppia di anziani e i loro ricordi, le difficoltà di tutti i giorni legate all’Alzheimer, la voglia di rincontrarsi e di stringersi nel presente. A spiegare come è nata la canzone è proprio il giovane cantautore, classe 2000: “La prima volta che mi sono imbattuto nell’Alzheimer è stato durante il mio percorso di studia in psicologia. Un incontro accademico, che poi però è diventato realtà con la malattia di mia nonna. È in quegli anni che ho capito cosa significa affrontare le difficoltà quotidiane che l’Alzheimer porta con sé e quanto sia importante capire, studiare e affrontare questa malattia per aiutare, davvero, chi ne soffre”.
Molto spesso, infatti, si ritiene che l’Alzheimer sia ‘lontano da noi’. Secondo l'Osservatorio delle demenze, coordinato dall'ISS, in Italia ci sono circa 1.100.000 persone affette da demenza. Di queste, il 50-60% soffre di Alzheimer, cioè circa 600 mila anziani. Inoltre, sono circa 3 milioni i caregiver coinvolti nell'assistenza ai malati di Alzheimer, sia direttamente che indirettamente, nel nostro Paese.
Dati che hanno fatto riflettere Mirko e lo hanno spinto, in un periodo difficile, a dare voce ai propri sentimenti tramite la musica. “Io, per indole, sono una persona che vive nel passato: perdere i ricordi, che sono ciò che ci definisce come persone, mi spaventa tantissimo. Così ho provato a mettere in musica una sensazione, a raccontare una storia, che è anche personale ma vive di metafore. L’obiettivo è far sì che ognuno possa identificarsi con questi sentimenti e trovare il proprio significato”.
Un progetto che è subito piaciuto al regista Nicholas Baldini, che firma il video musicale, e che ha riscontrato l’interesse di Korian. “Ho voluto scrivere questo pezzo con una delicatezza estrema per non offendere nessuno e per non sbagliare. Io non sono un esperto, posso solo portare la mia testimonianza per far conoscere questa patologia e aiutare chi si approccia al tema. In Korian ho trovato l’altra metà della mela: la competenza tecnica che aiuta migliaia di persone ogni giorno. Grazie a loro oggi mi sento veramente un artista: non solo un creatore di canzoni, ma una persona impegnata concretamente per dare una mano nel sociale”.