In occasione dei novanta anni dalla nascita di Piero Ciampi esce il videoclip di “Chi ho visto” sotto la direzione di Michele Vitiello e Niccolò Carosi. Un brano di Piero Ciampi uscito postumo.
Roberto Fia che ha conosciuto, lavorato e vissuto l’estro artistico di Ciampi, ha composto e interpretato questo brano che aveva dimenticato nei cassetti della sua lunga storia fatta di artisti, canzoni ed emozioni, avendo diretto per decenni IL CENACOLO, fucina di talenti del secolo passato. Con la complicità di Pino Pavone, altra figura chiave della storia di Piero Ciampi esce “Chi ho visto”, canzone “precaria” come vuole raccontare il videoclip. “Piero Ciampi mi è stato affidato da Ennio Melis, l’uomo che ha diretto per quasi trent'anni la grande industria discografica del dopoguerra: la RCA Italiana, - racconta Roberto Fia - che intravedeva nella sua arte di fare canzoni, una fragilità e genialità del tutto particolari, che hanno segnato indiscutibilmente la canzone d’autore. Questa canzone - aggiunge Roberto Fia - fin dalle prime parole ci fa entrare pienamente nel mondo di Piero Ciampi, graffiante, visionario, istrionico, malinconico”.
Piero Ciampi nasce a Livorno il 28 Settembre 1934, nel quartiere Pontino, porto d’occidente che dà sul lontano Atlantico. Questa città rimarrà sempre il porto franco della sua anima da zingaro: luogo di repentini addii e fugaci ricongiungimenti. Le canzoni, il vino, le fughe, gli amori: dall’oscura gavetta come unico chansonnier italiano a Parigi, ai capolavori degli anni ’70 che reinventeranno la musica d’autore italiana.
Roberto Fia, artista trasversale: la sua vita è segnata da colpi di scena e cambi di registri.
Raggiunge la fama nella metà degli anni Sessanta come interprete di Django, colonna sonora del celeberrimo film con protagonista Franco Nero. Il guru della canzone italiana Ennio Melis, lo nomina talent scout della RCA italiana e gli affida la direzione de Il Cenacolo: laboratorio creativo, fucina di artisti da cui muovono i primi passi, già negli anni Settanta, quelli che poi furono chiamati “cantautori”.
Non rinuncia però al suo guizzo creativo e, nel coadiuvare la nascita o rinascita di grandi artisti (Renato Carosone, Piero Ciampi Amedeo Minghi, Ivana Spagna, Scialpi) scrive canzoni: Uno su mille per Gianni Morandi; Amornero e Mio di chi? per Mina; L’amore che per Massimo Ranieri, Dimensioni per Patty Pravo, Ti perdo e non vorrei per Rita Pavone e tante altre.
“Non avrei immaginato di tornare a cantare, né di fare uscire un mio album - confida Roberto Fia, classe 1943 - ma eccomi qui, pronto a raccontare il mio vissuto in musica”. Accade dunque, che dopo grandi soddisfazioni nel mondo della musica per immagini (dal teatro al cinema) raccoglie in questo nuovo album, brani inediti fra i quali spiccano: Ora no (ispirata da un sogno), Pensieri corsari, Ci lasceremo (testo di Pasquale Panella e videoclip”.
Alcune curiosità: è presente un inedito di Piero Ciampi, Chi ho visto?, che Roberto Fia e Pino Pavone custodivano fra le carte. C'è un omaggio a Totò e alla canzone napoletana e ancora, oltre ai provini scritti con Alberto Testa e Gianni Belfiore, una versione inedita di Django, accompagnata al pianoforte dallo stesso Luis Enriquez Bacalov.
Tanta ricchezza per gli appassionati e collezionisti della canzone italiana