Esce su Heartbeat nell'autunno 2024 una versione tutta nuova di brano storico di Grace Jones, "Slave to the Rhythm". Heartbeat, cuore house delle tante label di Media Records, la casa discografica italiana creata da Gianfranco Bortolotti, torna quindi a far ballare il mondo con musica di qualità assoluta. Nel 1991, lanciando la label Heartbeat, collaborando con sette DJ tra cui Ralf e Claudio Coccoluto, Bortolotti ha trasformato Media Records nella casa discografica dei DJ, mettendo al centro della produzione questa nuova figura emergente.
Il primo brano del nuovo corso di Heartbeat è appunto una nuova versione di "Slave to the Rhythm". Come dicevamo, l'hanno realizzata Relight Orchestra, ovvero Robert Eno (dj, produttore) e Mark Lanzetta (violinistra), con il contributo di Gianluca Motta, A&R di UMM e pure del nuovo corso di Heartbeat. "Il brano è nato da un'idea che Gianluca Motta ha condiviso con noi Relight", spiega Robert Eno. "Condividiamo la passione per questo brano di Grace Jones. 'Slave to the rhythm' infatti è un vero capolavoro".
La produzione è fluita velocemente senza intoppi?
"Direi proprio di sì. Appena Gianluca ci ha parlato dell'idea, gli ho subito rimandato una bozza di stesura il giorno dopo. Poi, insieme alle parti suonate di Mark Lanzetta, il brano ha acquistato l'impatto da pista attuale. Ci siamo divertiti a realizzarlo".
Come si è arrivati alla struttura finale?
"L'ultimo tocco, decisamente importante, è la voce. Ramona, la cantante, l'ha contattata proprio Gianluca e ha dato un grande contributo al brano. Lo stile del brano è quel Disco Pop che tutto il mondo oggi attribuisce a produttori come Purple Disco Machine. In realtà però noi Italiani facciamo arrangiamenti simili da ben prima. Abbiamo una cultura funky-house molto radicata. Basta pensare alla versione disco che nel 2007 noi Relight facemmo per "Fly "di Samuele Sartini, altro artista di UMM / Media Records".
Com'è, per voi Relight Orchestra, collaborare con etichette del gruppo Media Records come UMM e Heartbeat per voi?
"Per noi Relight è un vero onore. Io suonavo tutti i dischi di quelle label già negli anni '90 in Riviera. In quel periodo mark Lanzetta invece era ancora un violinista classico, ma adorava quel suono dance e underground".
Come vedete il panorama internazionale e italiano di clubbing e musica elettronica?
"Per noi il panorama dance globale è bellissimo in questo momento rispetto a 10 anni fa. Nella house music funzionano i suoni funky, afro e techno. In pratica tutto il nostro catalogo Relight anni 2000 è molto più attuale oggi che nel periodo dell'EDM da festival.
La nostra 'Elegibò' continua a fare ascolti, anche fra i ragazzini. Mentre i dj nei locali con pubblico 'overì suonano un sacco di remix fati da noi per Gloria Gaynor, Santa Esmeralda etc. Nel clubbing Italiano è un po' la stessa cosa: soffrono un po' i club perché la gente predilige gli eventi. Ciò però crea tanti nuovi contesti musicali, perfetti per uno spettacolo che unisce live e dj set come quello che proponiamo noi Relight Orchestra".