“Accessibilità” deriva dal verbo accedere che significa avere accesso, entrare a far parte di una realtà o di uno spazio fisico o, semplicemente, essere coinvolti in qualcosa. Questa parola sta progressivamente diventando uno dei termini più attuali, come dimostrato daisocial: su Instagram, infatti, l’hashtag #accessibility conta quasi 960mila contenuti, mentre su TikTok addirittura si arriva a quota 2 miliardi di view tra video e live generate. Ulteriori conferme in merito alla rilevanza del concetto di accessibilità provengono da Google Trends che propone un’analisi su scala nazionale, ma di natura prettamente geografica: le Marche sono la Regione maggiormente interessata alle questioni “accessibility oriented”, seguite da Sardegna (2°) e Lazio (3°). Giù dal podio, invece, Piemonte (4°) e Veneto (5°). Su questo tema il Department of Transport, ha redatto uno studio intitolato “Disabled People’s Travel Behaviour and Attitudes to Travel”, in cui vengono elencate le 10 città più accessibili d’Europa. Entrando più nel dettaglio, la medaglia d’oro è di Londra (1°) che precede Parigi (2°) e Amsterdam (3°). Completano la graduatoria le seguenti metropoli: Berna (4°), Oslo (5°), Dublino (6°), Vienna (7°), Reykjavík (8°), Madrid (9°) e, infine, Roma (10°).
La presenza di una città italiana all’interno di una classifica così importante risulta sicuramente un traguardo di grande rilievo, ma secondo gli esperti è possibile fare ancora meglio fin da subito per garantire una quotidianità sempre più inclusiva. Un primo commento in merito viene fornito da KONE, multinazionale leader nel settore degli ascensori, delle scale e dei tappeti mobili e delle porte automatiche per edifici, che ha sviluppatoKONE Motusovverouna linea ad hoc di miniascensori e montascale. Nello specifico Lara Pollifrone, Accessibility Manager di KONE Italy & Iberica, condivide un’analisi lucida dello scenario italiano: “L’accessibilità è un tema delicato che coinvolge tutti i principali settori operativi, tra cui il turismo. In KONE ci impegniamo ad aiutare a superare le barriere architettoniche in qualsiasi tipologia di edificio.L’ascensore, sotto questo punto di vista, è sicuramente la soluzione più funzionale, ma non sempre ci sono le condizioni per installarlo. In Italia, molti edifici esistenti, tra cui quelli storici e di interesse culturale, sono stati, infatti, progettati e costruiti senza considerare l’accessibilità. Per questo abbiamo sviluppato la linea KONE Motus che, tramite la sua gamma di miniascensori e montascale,garantisce libertà di movimento tra i vari piani di un edificio anche laddove lo spazio è estremamente limitato.Grazie a questi impianti, l’ambiente risulta così più sicuro, confortevole e ospitale per chiunque fatichi ad affrontare le scale. Tutto nasce dunque dalla nostra volontà di garantire a tutti la possibilità di spostarsi in autonomia, arricchire la propria vita di esperienze da ricordare e, allo stesso tempo, incrementare il valore dell’edificio. Ma non ci fermiamo qui. In vista del futuro, siamo chiamati a rimboccarci ancora di più le maniche combinando accessibilità e sostenibilità. Ad esempio, il miniascensore Armonico Elettrico unisce libertà di movimento, sicurezza ed efficienza energetica. Inoltre, tutti i miniascensori della nostra linea si inseriscono perfettamente in qualsiasi stile architettonico, grazie all’ampia scelta di materiali e finiture disponibili. Il risultato? L’incontro perfetto tra storia e tecnologia, passato e contemporaneità, funzionalità e rispetto dell’esistente”.
Ulteriori indicazioni in merito, restando in ottica Bel Paese, giungono da un’altra voce autorevole, ovvero Antonella Celano, presidente di APMARR, Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare: “Viaggiare, fare sport, partecipare ad attività culturali e ricreative sono modi normali e gratificanti di usufruire del proprio tempo. Purtroppo, però, non tutti riescono ad accedere a questa tipologia di iniziative e occorre intervenire tempestivamente, soprattutto, in vista della stagione estiva. Nello specifico, servono iniziative mirate ed efficaci come, ad esempio, il progetto «SiPuò – Pratiche di accessibilità» che abbiamo promosso recentemente, insieme all’Associazione Sclerosi Tuberosa e all’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare sezione Mazara del Vallo, con l’obiettivo di sviluppare un modello innovativo di accessibilità e inclusione delle pratiche di turismo e tempo libero. Il progetto, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, consente alle persone con disabilità e ai loro famigliari di poter accedere a settori specifici come, appunto, quello turistico e ricreativo. A questo proposito, ci tengo a precisare che il benessere e l’inclusione sociale delle persone con disabilità e/o malattie croniche e rare non passano solo dall’assistenza sanitaria e sociale, ma anche dal garantire una qualità di vita soddisfacente in tutti i campi e, di conseguenza, in tutte le città. A livello nazionale, siamo chiamati, in vista dei prossimi anni, ad abbracciare quindi il rinnovamento per diventare sempre più un punto di riferimento nel campo dell’accessibilità”.