Aldo Moro è stato segretario della DC; per cinque volte Presidente del Consiglio; ma con un cuore da docente universitario e amico dei giovani. A 46 anni da quel 9 maggio 1978, giorno del ritrovamento del cadavere del sessantunenne Moro nel bagagliaio della Renault 4 rossa parcheggiata in Via Michelangelo Caetani a Roma, «Polity Design, Scuola di Classe Dirigente» pone il focus sugli studenti di Moro e il Moro professore, nel corso del dibattito pubblico promosso giovedì 9 maggio nella Biblioteca del Seminario di Caserta (Piazza Duomo, Caserta) dalle 17.30.
A raccontare Moro e quegli anni saranno Lucio Brunelli, allievo dello statista democristiano, giornalista, già vaticanista del TG2 e direttore di TV2000 e Radio InBlu; e Angelo Picariello, giornalista di «Avvenire», parlamentarista ed esperto degli «anni di piombo», in una prospettiva di riconciliazione del Paese tra le vittime del terrorismo e i brigatisti. Al tavolo, anche Luigi Ferraiuolo, direttore di «Polity Design», e Gianmarco Carozza, del Collegio di Direzione della Scuola (composto anche da Sergio Carozza, Valentina D’Andria, Monica Ippolito, Stefania Lanni, Gianni Maggio, don Gianmichele Marotta e Biagio Narciso). Porteranno i saluti della città l’assessore alla cultura Enzo Battarra, i presidenti del Rotary Club Caserta Reggia, Daniela Castallo; e del Lions Club Caserta Villa Reale new century Francesco Cirino; e Michele De Simone, del Premio Buone Notizie, che Brunelli ha vinto nel 2015. «Aldo Moro è una delle figure politiche più importanti nella storia dell'Italia repubblicana. È centrale nella Democrazia Cristiana e guida la modernizzazione del Paese confrontandosi in maniera serrata con il Pci e spesso influenzandolo da lontano – spiega Ferraiuolo - La sua figura di intellettuale cattolico prima e di politico poi lo rendono fondamentale nella redazione del Codice di Camaldoli, nell’Assemblea costituente e nel governo del Paese». L’obiettivo dell’incontro è indagare in particolare il suo rapporto con i giovani e quello da professore, poco o per nulla conosciuti. Leggeranno alcuni passi di memorabili discorsi e lettere di Moro, due studenti del primo anno di Polity: Gaia Bonafiglia e Vincenzo Sermiento. «Nel 1978 Giorgio Bocca parlava delle radici catto-comuniste del terrorismo addossandone la colpa alle “due Chiese”, come le chiamava lui – quella cattolica e quella comunista –, che educando al massimalismo avrebbero creato le premesse per la lotta armata – aggiungono Ferraiuolo e Carozza di Polity – Vogliamo anche raccontare la complessità di quegli anni, che videro nascere in parallelo associazioni e movimenti cattolici e organizzazioni eversive, per sfatare analisi erronee».
Per rimanere aggiornati sulle attività della Scuola e per tutte le informazioni sulle iscrizioni al prossimo anno si invita a seguire la pagina web e gli account social di Polity Design.