Conoscere un territorio attraverso gli uomini che lo hanno reso grande grazie alle loro capacità aziendali. Questo, in sintesi, il succo dell’ultima fatica letteraria di Domenico Sarri intitolata “Storie della Val di Chiana”; sottotitolo “Dal rapo alle mele. Abbazie, castelli, ville e fattorie. L’aglione, il pane”.
La famosa valle diventata palude dopo la caduta dell’Impero Romano e bonificata dai Medici prima e dai Lorena poi col loro grande ingegnere Vittorio Fossombroni, è oggi una delle capitali italiane dell’agroalimentare di qualità. Stiamo parlando di frutta Illuminati e Coccinella; e vino della Azienda Agricola Abbadia di Montepulciano, del Panificio Menchetti e di tutta una miriade di fattorie, castelli, abbazie di cui pullula la vallata, senza dimenticare che prima dei laici furono i Monaci Benedettini a rendere fruibile la valle, quello dell’’ora et labora’. Ecco perché in copertina compare la Chiusa dei Monaci sul fiume Chiana, opera di ingegneria idraulica dove la mano dell’uomo stringe quella della natura. Prima che lo Stato Italiano creasse la scuola di agricoltura Le Capezzine di cui pure nel libro si parla perché qui è collocata.
Un libro fatto di luoghi e prodotti identitari da leggersi anche a salti, scegliendo quei capitoli dove ti porta il cuore, contenendo ogni capitolo la storia della intera valle.
Una enciclopedia informale che partendo dall’oggi lancia sprazzi di luce sul passato, chissà che non vi convinca a visitare la zona usufruendo dei suoi rinomati agriturismi nobiliari come quello dei Baroni Albergotti.