Affrontare il tema del diritto alla casa per tutti, alla luce delle fragili e inconsistenti politiche urbanistiche attive nelle città in questo senso, ma credendo ancora nei principi e nei valori democratici di questo mestiere, si rivela necessario, per quanto
divisivo.
Di questa emergenza si è occupato Andrea Boschetti, architetto, founder di Metrogramma e Guest Architect di IQD 72.2023, insieme ad Alessandro Maggioni, presidente di Confcooperative Habitat.
“Nonostante Il Diritto a un Alloggio sia citato in numerosi trattati internazionali, incluso l’Articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la mancanza di abitazioni adeguate è uno dei problemi più urgenti che l’umanità deve e dovrà affrontare nei prossimi anni”, scrive Roberta Busnelli, direttore di IQD nell’editoriale.
Il concetto del diritto all’abitare va oltre la garanzia di “un tetto sopra la testa”. Il miglioramento del welfare abitativo è direttamente connesso alla creazione di comunità, appartenenza, identità e cittadinanza; all’incremento del patrimonio di edilizia pubblica; alla riduzione del divario esistente, anche in termini normativi, tra governi e mercato, attraverso forme di partenariato pubblico-privato in sinergia con il mondo delle cooperative.
“Occorre uscire dalla logica antiquata che vede il patrimonio pubblico giustificato solo se valorizzato attraverso usi che generino gettiti al livello di mercato o attraverso l’alienazione. Il patrimonio pubblico è uno strumento di sviluppo, la cui vera redditività deve essere la sua capacità di fare e far fare cose che altrimenti nelle nostre città non succederebbero.” Afferma Alessandro Coppola, docente del Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano.
“Dobbiamo chiederci perché queste iniziative accadono solo su aree comunali, mentre lo Stato tende ancora a massimizzare gli introiti economici derivanti dalla cessione del proprio patrimonio invece che agire su obiettivi sociali.” Aggiunge Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa del Comune di Milano
La disciplina dell'architettura può contribuire in modo significativo alla realizzazione di spazi fisici adeguati, che possano essere celebrati come espressione di civiltà.
Dal confronto e dalle analisi sviluppate nel corso degli ultimi mesi, emergono alcune possibili azioni, tutte connotate da un denominatore comune: la ricerca di soluzioni tecnico-architettoniche che superino la logica “minor costo/minore qualità”. L'istituzione di osservatori permanenti, la creazione e il finanziamento di laboratori di ricerca e la selezione meritocratica di giovani studenti provenienti da istituti di ricerca e progettazione, sono solo alcune delle possibili opzioni. Strutture tecniche complementari e multidisciplinari che, con il coinvolgimento di associazioni e cittadini, intervengano puntualmente e organicamente su nuovi modelli abitativi in relazione ai mutamenti socio-demografici e testino modelli di economia urbana in grado di contenere costi e prezzi.
“Così facendo “si compirebbe un importante passo verso il recupero del senso etico dell’agire architettonico, liberandolo da ogni forma di soffocante autoreferenzialità.”, chiosa Andrea Boschetti.
Su questi temi è necessario mantenere alta l’attenzione.
Se ne parlerà anche il 28 novembre 2023, dalle ore 17:30 alle ore 19:30, presso l'Aula 410 dell'Università degli Studi di Milano Statale, nel corso della conferenza RIGHT TO HOUSING, organizzata da Light + Building/Messe Frankfurt Italia, Confcooperative Habitat e la rivista di architettura IQD.
L'evento è gratuito e aperto a tutti gli interessati. E’ necessario confermare la presenza inviando una mail a info@54words.net