Simone Di Cola - “Gli spietati”
Un romanzo che invita a guardarsi dentro per capire la propria vera natura.
A volte sono uomini ignari a compiere azioni cattive finendo per diventare spietati.
Casa editrice: Transeuropa Edizioni
Genere letterario: Narrativa
Pagine: 208
Prezzo: 19 euro
Codice ISBN: 9791259901330
«Io credo che l’uomo abbia perso la capacità di sentire, di comunicare, di comprendere e per queste ragioni, senza nemmeno rendersene conto, finisca col fare del male agli altri, senza provare niente e senza mostrare alcuna pietà verso il prossimo. 'Gli spietati' è un romanzo realista sull’uomo comune, non ci sono mostri, non è un libro dell’orrore o di fantascienza, al tenebroso castello viene sostituito un banale e mediocre condominio, ma forse, proprio per questo può essere ancora più terrificante nella sua trama perché come diceva Primo Levi 'I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni...'»
“Gli spietati”, scritto da Simone Di Cola, è una tragicommedia umana che mette al centro del racconto uomini comuni e mediocri. Ambientato in un condominio di una zona di provincia non specificata, il romanzo si caratterizza per uno stile realistico e mette in scena famiglie che si sfiorano, parlano e si fanno del male. «Il libro tratta della nostra epoca, un periodo in cui abbiamo scelto di non pensare e ciò ci ha reso spietati, senza esserne consapevoli, ci ha reso malvagi», spiega l'autore. I principali temi affrontati nel libro sono l'incapacità di comunicare, di sentire e l'indifferenza verso il prossimo che Simone Di Cola ritiene essere caratteristiche distintive del nostro tempo. L'autore ha scritto il testo interamente a mano e lo ha digitato al computer solo in un secondo tempo. «Gli inglesi distinguono i termini writing and typing, e io partendo da questa netta differenza ho voluto riappropriarmi del writing vero e proprio, di una dimensione di scrittura autentica, con carta e penna partendo già da questa mossa per effettuare una rivoluzione», spiega Simone Di Cola.
SINOSSI DELL’OPERA. In un condominio di un luogo non identificato si intrecciano le vite di famiglie di varie estrazioni sociali, età e religioni. I personaggi si incontrano e si parlano ma sono incapaci di riconoscere l’altrui diversità, non riescono a comprendersi e, non essendo in grado di provare alcuna pietà gli uni verso gli altri, finiscono per rimanere intrappolati in una spirale di odio e rancore. Nella storia vengono sfiorati anche temi di stretta attualità ma solo in quanto argomenti lontani, che non toccano la sensibilità dei condomini. Invidia, superficialità, false voci: nel microcosmo del condominio si generano piano piano cattiveria e rancori. Inizierà così una spirale di decadenza che porterà ad un epilogo tragico.
BIOGRAFIA DELL'AUTORE. Simone Di Cola nasce a San Benedetto del Tronto nel 1991. Ama le opere di Lev Tolstoj ma sarà la lettura de “Il giovane Holden” di Salinger a folgorarlo e a spingerlo a scrivere a partire dal 2013. Un’altra sua grande passione è il viaggio. L’autore ha vissuto in Ungheria, Indonesia, Australia e Marocco apprendendo la lingua inglese, spagnola e un po' di francese. Simone Di Cola ha esordito con il romanzo breve “Ferenc K.” (La Gru, 2019), seguito dalla raccolta di racconti “Il cavaliere Blu” (La Gru, 2021) e dal racconto lungo “Solitudine a due” (La Gru, 2022).
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