Un servizio di consulenza e assistenza per ottenere il giusto indennizzo in caso di malattia professionale. Il Patronato Acli di Arezzo ha scelto, per il secondo anno consecutivo, di dedicare il mese di ottobre alla sensibilizzazione e all’approfondimento nei confronti di una tematica particolarmente delicata che interessa una vasta platea di lavoratori che, a causa del loro impiego, hanno contratto una patologia o un danno permanente. Gli operatori aclisti saranno a disposizione per fornire una consulenza gratuita volta a illustrare le malattie professionali, a verificare le singole situazioni e ad attivare le procedure per l’eventuale indennizzo, con l’obiettivo di far fronte all’aumento dei casi registrati nell’ultimo anno.
L’Inail ha resto noto che nel 2022 le patologie professionali in tutta la penisola sono state 60.774 (+9,9%), con un trend che è stato confermato anche a livello aretino da un incremento superiore al 39%. Le malattie professionali maggiormente diffuse sono quelle osteoarticolari che derivano da movimenti ripetuti o da movimentazioni manuali dei carichi, vibrazioni e posizioni costrette, provocando danni a braccia, gambe e schiena. L’incremento dei casi è confermato anche dall’attività quotidiana del Patronato Acli che ha scelto di consolidare i propri servizi in questo ambito per fornire informazioni e prendere in carico le singole problematiche. Il primo passo per il riconoscimento è rappresentato dalla valutazione da parte di un medico di base o di Medicina del Lavoro per ottenere un certificato che attesti la patologia, poi sarà necessario rivolgersi agli operatori del patronato per la ricostruzione della storia lavorativa con particolare attenzione ai fattori di rischio e per il conseguente invio della richiesta all’Inail. La successiva risposta verrà valutata dal medico legale dello stesso Patronato Acli che, in caso di mancato riconoscimento o di percentuale di danno non congrua, presenterà opposizione fino al pieno raggiungimento dei diritti del lavoratore. «L’invito- commenta Pietro Donati, direttore del Patronato Acli di Arezzo, - è a rivolgersi ai nostri sportelli per un’analisi gratuita della propria situazione con la consapevolezza che, la mancata segnalazione in caso di malattie professionali, potrebbe incidere negativamente sulla stessa prestazione lavorativa e sulla condizione di salute. Questo riconoscimento può comunque avvenire anche dopo il pensionamento o dopo la cessazione dell’attività lavorativa comportante il rischio».