La grande opera pittorica, sviluppata per 3.40 metri di larghezza e per 1.70 metri di altezza, è stata realizzata con acrilico materico e contiene un omaggio alla Giostra del Saracino. Il dipinto vede infatti i cavalieri dei quattro quartieri protagonisti di un comune gesto di aiuto rivolto a tre figure bisognose per testimoniare il cuore di una città che, nelle situazioni di necessità, è capace di superare ogni divisione e di unire le forze per portare un reale sostegno. Il tutto, attraversato da una forte energia rappresentata attraverso la tridimensionalità della materia che entra e esce dalle tre tele. Il completamento dell’opera è rappresentato dalla scritta “Quanto meno abbiamo, più diamo. Sembra assurdo, però questa è la logica dell’amore” che riporta una riflessione sulla carità espressa da Madre Teresa di Calcutta. «Un’opera che mette in luce due elementi fondamentali: la generosità e un forte senso di identità che sono entrambi un patrimonio della città di Arezzo e che la Casa Pia assume su di sé pienamente - ha commentato Lucia Tanti, vicesindaco e assessore alle politiche sociali. - Con questa iniziativa, che unisce l’arte ai luoghi deputati alla cura, Arezzo continua a perseguire un obiettivo che da sempre è condiviso e cioè che il bello e l’attenzione alle persone sono due caratteristiche che quando si uniscono sprigionano energie buone, fondamentali per la comunità».
Il taglio del nastro dell’opera è avvenuto alla presenza del vicesindaco Lucia Tanti, della presidente della Casa di Riposo “Fossombroni” Debora Testi, del consigliere con delega al sociale Antonio Rauti, del consigliere con delega al patrimonio Lido Lucci, del consigliere Monica Giommetti, del presidente del collegio dei revisori Sergio Cassai e del direttore Stefano Rossi che hanno confermato la particolare attenzione orientata verso il progetto di restyling dell’istituto per migliorare la qualità e la vivibilità degli ambienti. Questo percorso ha trovato il coinvolgimento di un artista locale particolarmente apprezzato quale il maestro Stefanelli che, da sempre, coltiva la passione per la pittura e per la scultura intesi come strumenti di forte espressione comunicativa: questo artista si è diplomato come Maestro d’Arte, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti a Firenze e l’Istituto Sperimentale di Industrial Design, sviluppando ulteriori competenze creative prima in un atelier di moda a Firenze e poi nell’esperienza del primo Team Studio nazionale di ideazione e progettazione per il settore orafo vissuta ad Arezzo. La nuova opera installata alla casa di riposo è stata realizzata con il contributo del Club Fuoristrada Arezzo Scout in memoria di Mauro Mattesini. «Questa inaugurazione - ha spiegato la presidente Testi, - arricchisce ulteriormente la nostra casa di riposo con un’opera di arte contemporanea che va ad affiancarsi ai piccoli capolavori storici diffusi nei vari angoli dell’istituto, tra cui una Pietà quattrocentesca e un affresco di Bernardino Santini. L’ingresso è il biglietto da visita di ogni struttura: l’energia e i colori del maestro Stefanelli permetteranno di raccontare immediatamente la nostra mission di assistenza ai bisognosi e lo stretto legame che lega l’istituto con la Giostra del Saracino».