Un aperitivo per ringraziare i giovani donatori di sangue. L’iniziativa è stata promossa dall’Avis Comunale di Arezzo che ha riunito i ragazzi e le ragazze con età tra i diciotto e i ventidue anni che, nell’ultimo anno, sono stati protagonisti di un gesto gratuito caratterizzato da forte umanità e utilità per portare un sostegno concreto ai bisogni sanitari del territorio. L’obiettivo era di valorizzare questa mobilitazione virtuosa che ha reso Arezzo come un modello positivo per la Toscana, risultando la seconda città della regione come numero di nuovi giovani donatori attivi alle spalle della sola Livorno e come la prima città per crescita tra gli Under25 (con una maggioranza riscontrata tra le ragazze). In totale, infatti, sono stati ben centottanta i giovani che hanno compiuto quasi quattrocento donazioni e che hanno permesso di contribuire alle necessità di salute di circa milleduecento persone.
Questi numeri positivi derivano anche dall’impegno condotto nello scorso anno scolastico dall’Avis Comunale di Arezzo all’interno degli istituti superiori cittadini attraverso progetti di informazione e sensibilizzazione coordinati da Andrea Moretti che hanno permesso di presentare agli studenti le modalità di accesso ai centri trasfusionali, di ribadire l’urgenza di un ricambio generazionale e di illustrare i tanti vantaggi in termini di benessere degli altri e di sé stessi. L’aperitivo ha configurato un’occasione di ringraziamento, di reciproca conoscenza e di confronto per riuscire a coinvolgere attivamente i donatori all’interno delle attività dell’associazione per delinearne insieme le attività future, con l’ambizione di gettare le basi per la costituzione del Gruppo Giovani. «C’è sempre più bisogno di donatori - ricorda Antonio Guida, presidente dell’Avis Comunale di Arezzo, - e, soprattutto, di donatori giovani capaci di cogliere il valore di questo gesto e di trasmetterlo con convinzione ai loro coetanei. Donare sangue o plasma è semplice, non costa nulla, richiede pochi minuti e permette di salvare vite. La nostra città è stata un modello di riferimento per l’intera regione e, di conseguenza, ci sembrava doveroso ringraziare tutti coloro che hanno portato il loro contributo, introducendoli all’interno della nostra realtà e ottenendo utili input su come riuscire a coinvolgere ragazzi e ragazze sempre più attivamente. L’appartenenza a un’associazione contribuisce a mantenere la fedeltà e la continuità della donazione nel corso degli anni, per andare così a rispondere ai bisogni di sangue sempre più presenti e pressanti».