La poesia è un tesoro nascosto, uno scrigno prezioso che spesso viene trascurato nell'epoca frenetica in cui viviamo. In "Non mi vedi," la prossima pubblicazione di Davide Uria, l'autore invita i lettori a immergersi nelle profondità delle parole e delle emozioni. Questa raccolta, che è una rilettura della sua prima opera "Trame d'Assenza," contiene non solo poesie già incluse nella prima pubblicazione ma anche nuove creazioni scritte nel corso degli ultimi anni. Attraverso questa intervista, esploreremo il mondo di Davide Uria e il significato dietro "Non mi vedi," un titolo che sfida la superficialità della nostra epoca e ci spinge a riflettere più a fondo su ciò che ci circonda.
Benvenuto, Davide Uria, e grazie di averci concesso questa intervista. Iniziamo subito con la tua nuova raccolta di poesie, "Non mi vedi." Ci puoi parlare di cosa ti ha ispirato a creare questa raccolta e quali sono i temi principali che affronta?
Davide Uria: Grazie per l'invito. "Non mi vedi" è nata dall'idea di opporsi alla tendenza attuale di consumare tutto in modo superficiale. Viviamo in un'epoca in cui tutto sembra consumarsi rapidamente, a discapito della profondità e della complessità. Con questa raccolta, ho voluto invitare i lettori a immergersi in parole profonde e riflessive, dove è necessario soffermarsi per cogliere appieno il significato e l'emozione. Ogni poesia in questa raccolta è un tesoro, uno scrigno prezioso da aprire e scoprire.
La tua poesia sembra sfidare l'idea che la cultura o l'arte debbano essere facili da comprendere. Qual è il tuo intento dietro questa scelta?
Davide Uria: Esatto, la mia intenzione è quella di spingere le persone a andare oltre il significato immediato. Troppo spesso siamo abituati a non guardare in profondità. Voglio che i lettori siano costretti a ricercare e scoprire il significato recondito delle mie parole. Manca l'etica nel mondo culturale, politico, e anche nell'arte. L'etica dovrebbe consistere nel fare qualcosa che corrisponde a una mia urgenza, nel creare qualcosa che abbia davvero un significato. Invece, spesso ci troviamo di fronte a una semplificazione eccessiva di tutto. Più è facile, più arriva a tutti, e questo vale per la cultura, i libri, la musica, e persino l'amore.
Parlando di amore, sembri sottolineare che anche nelle relazioni umane manca l'etica. Puoi approfondire questo punto?
Davide Uria: Certamente. Oggi, molte relazioni sono superficiali, basate sulla semplicità e la comodità. Abbiamo abbandonato la complessità e la profondità delle emozioni umane. Come nei social network, passiamo da una cosa all'altra con facilità, senza mai approfondire davvero. La vita e l'amore sono diventati prodotti, e più consumiamo, meglio è. Questo porta alla perdita dell'individualità e alla conformità al gregge. Non dobbiamo più pensare o avere opinioni proprie. È come se fossimo diventati invisibili alla nostra stessa essenza. Ed è proprio qui che il titolo "Non mi vedi" trova il suo significato.
Hai menzionato che la cultura e la musica stanno subendo questa semplificazione. Come credi che questo influenzi il nostro modo di vedere il mondo?
Davide Uria: Questa semplificazione culturale ci rende più vulnerabili al controllo delle masse. Più siamo simili, più siamo facilmente controllabili. La diversità di pensiero è minacciata, e ci troviamo in un vuoto di contenuti significativi. Quello che ascoltiamo e vediamo oggi è spesso superficiale e privo di sostanza. Dobbiamo imparare a riconquistare la profondità nelle nostre vite e nelle nostre interazioni.
Infine, cosa speravi di comunicare ai lettori attraverso "Non mi vedi"?
Davide Uria: Spero che "Non mi vedi" possa essere una chiamata alla riflessione, un invito a guardare oltre le apparenze e ad abbracciare la complessità e la bellezza delle parole. Vorrei che i lettori si sentissero ispirati a cercare la profondità in tutto ciò che fanno e a riscoprire l'etica nell'arte, nella cultura e nelle relazioni umane. Le mie poesie sono un invito a rallentare, a riflettere e a vedere il mondo con occhi diversi.
Grazie, Davide Uria, per questa conversazione illuminante sulla tua nuova raccolta "Non mi vedi" e sulla tua visione dell'arte e della cultura in un'epoca di superficialità. Auguriamo a te e alla tua opera tutto il successo che meritate.
Grazie a voi!
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