“A tutti i sensi l’uniformità produce nausea: nessuno trae diletto da una specie di qualità unica”. Cosí scriveva Giordano Bruno nel lontano 1500. Chissà cosa penserebbe oggi del triste fenomeno dell’omologazione di massa. Del prefiggerci l’indolente scopo di somigliare gli uni agli altri, senza compiere alcuno sforzo per comprendere chi siamo realmente destinati a diventare. Non sapremo mai quali riflessioni ci avrebbe posto il filosofo e scrittore italiano, ma possiamo imparare sicuramente molto da quelle dell’artista Giovanni Bonfiglio. Giovanni Bonfiglio non dipinge per mero esercizio tecnico ma perchè ha qualcosa da comunicare. E a noi, conviene prenderci un attimo e ascoltare. Il suo messaggio passa attraverso l’osservazione della madre di tutti noi, la natura. L’artista la indaga nei vari momenti della giornata, en plein air, riprendendo la visione impressionista della mutevolezza del colore e della luce. Delinea la storia di un albero, di un bosco nella sua ciclica trasformazione. Muta le leggi della stratificazione del colore nel tentativo di catturare le sfumature che compongono le chiome, i tronchi e la selvatichezza dei prati. Siamo nati per evolvere poichè solo nella nostra evoluzione traiamo giovamento. Il benessere che la natura produce nell’uomo lo spinge a cercare se stesso tra mille forme, senza mai dimenticare, come le rughe incise nella corteccia, la sua storia.
Alessia Ferraro, IkiGai Art Gallery Director
(Storico dell’Arte)