Moderno sarà lei il nuovo libro di Gianluigi Paragone

Moderno sarà lei, il nuovo libro di Gianluigi Paragone, il famoso giornalista, opinionista, politico, molto popolare per il suo porsi “ fuori dal coro “ come la trasmissione del suo amico Mario Giordano che ha scritto l’introduzione al volume, racconta quello che siamo noi, della generazione dei Baby Boomers, che ci sentiamo un po’ gli ultimi dei Mohicani. Quelli che hanno conosciuto il passaggio dalla tradizione con i suoi valori, un mondo vero e non virtuale, dove il cibo era genuino, dove l’artigianato e la parsimonia hanno fatto grande il nostro paese portandolo tra le nazioni più importanti del mondo e che lo abbiamo visto negli ultimi decenni in una crisi che sembra non avere mai fine. Dove la tecnologia non era ancora entrata prepotentemente nelle nostre vite, con telecamere, microfoni, sensori, social media che la fanno da padrone. Un libro molto sincero che racconta quanto l’individuo perda sempre più la propria identità a discapito di una massificazione voluta dai poteri che governano realmente le nostre vite e che non sono certo i governi. Multinazionali e Tycoon come Musk e Zuckerberg  ormai hanno in mano le sorti di tutti noi e spesso non ce ne rendiamo nemmeno conto. Non si tratta di evocare fantomatici poteri occulti  o i grandi vecchi, come si diceva un tempo perché basta analizzare semplici dati per capirlo. I “data” sono ciò per cui si accapigliano tutti gli analisti, carpendo spesso questa miniera d’oro per orientare in consumi, come nel caso descritto da Paragone delle Smart Tv direttamente collegate a Google o YouTube. Il televisore, come d’altronde il telefono sono venuti meno alla loro funzione iniziale di vedere i programmi o telefonare, perché tutto ciò che era accessorio all’inizio è diventato preponderante per gli introiti pubblicitari che ci stanno dietro. Le Corporation, che sono a tutti gli effetti “ persone giuridiche “  hanno come primo obiettivo quello di tutelare i propri azionisti e a realizzare profitti, non certo salvaguardare la natura o il benessere dei lavoratori. Il trionfo del capitalismo selvaggio dedito a guadagnare sempre di più ha portato a casi clamorosi come la sindrome della mucca pazza, la possibilità di modificare batteri e virus in laboratorio, le privatizzazioni scriteriate su beni di prima necessità come l’acqua potabile. La denuncia di queste storture avviene nel libro inframmezzandolo  ai ricordi di come era il mondo quando eravamo bambini per cui il tono, seppur di denuncia scorre in modo gradevole, aiutando con la leggerezza della scrittura ad aprirci gli occhi. Un libro davvero istruttivo la cui lettura consigliamo vivamente. 

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