Il mondo dell'opera perde un suo grande esponente, il tenore Renato Francesconi, mancato lo scorso 11 maggio. Nato a Roma il 17 settembre 1934, è stato tra gli ultimi superstiti della Scuola Romana di Canto fondata da Antonio Cotogni, il cui esponente di spicco, Giacomo Lauri Volpi, citò Francesconi nel suo libro "Voci Parallele" tra i migliori tenori emergenti del panorama lirico. Timbro eroico e brunito, dalla vocalità squillante, il Maestro Renato Francesconi si è distinto negli anni, a livello internazionale, esibendosi in quattro continenti nei maggiori teatri lirici e sinfonici, con interpretazioni magistrali, pietre miliari della tradizione del belcanto, quali, su tutti, Otello e, tra gli altri, Andrea Chenier, il Cavaliere Des Grieux nella “Manon Lescaut”, Mario Cavaradossi nella “Tosca” o Don Carlos, al fianco di alcune tra le piu’ grandi stelle della lirica mondiale (da Monserrat Caballe, Ghena Dimitrova, Raina Kabaivanska, Fiorenza Cossotto, Viorica Cortez, Margaret Price, Eva Marton a Leo Nucci, Piero Cappuccilli, Peter Glossop, Renato Bruson, Cesare Siepi). La sua grande arte canora, l’ha portato ad esibirsi per alcuni tra i più influenti personaggi del XX secolo, tra cui Papa Giovanni Paolo II, Il Presidente degli Sati Uniti d’America Richard Nixon, il Presidente dell’Irlanda Eamon De Valera, Re Hussein di Giordania, il Presidente della Corea del Sud Kim Dae-jung e, tra gli altri, Re Olaf V e Principe Herald di Norvegia, Paola di Liegi. Fondatore con il figlio Christian della IUMA Management Worldwide, agenzia di cantanti lirici, direttori d'orchestra, registi e orchestre, che ha guidato dal 1993 ad oggi, è stato insignito del titolo di “Commendatore dell’Ordine della Repubblica Italiana” dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
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