La diga di Montedoglio tra sicurezza, difesa idraulica e prospettive di utilizzo del sistema idrico. Questi temi saranno trattati nel corso di una giornata di studi promossa giovedì 11 maggio da EAUT - Ente Acque Umbre-Toscane che darà vita a un confronto tra docenti universitari, specialisti, categorie e istituzioni volto ad approfondire e documentare gli investimenti su un bacino di importanza centrale per l’approvvigionamento dell’acqua in un territorio particolarmente vasto che abbraccia due regioni.
L’evento, ospitato dalla tenuta di Bonifiche Ferraresi a Cortona, sarà sviluppato attraverso una serie di relazioni che, partendo dall’avvenuto ripristino dello sfioratore di superficie e delle opere accessorie della diga di Montedoglio sul fiume Tevere, arriveranno fino alle prospettive di ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica. «A completamento dei lavori attualmente in corso di esecuzione in Valdichiana per circa 100 milioni di euro saranno resi potenzialmente irrigabili più di 20.000 ettari, oltre a 5.500 nella Valtiberina Umbra e Toscana - spiega l’ingegner Simone Viti, presidente di EAUT. - Al contempo gli abitanti fruitori della risorsa idrica idropotabile potranno essere a regime oltre 400.000. Sono in corso da parte degli operatori istituzionalmente competenti le iniziative necessarie per rendere effettivamente disponibile, nei termini sopraindicati, la risorsa idrica e nel quadro di sinergie attuabili EAUT potrà mettere a loro disposizione la propria esperienza tecnica specifica per la realizzazione delle necessarie opere di distribuzione».
L’importanza della giornata è confermata dalla presenza della dottoressa Simona Angelini (direttore generale dello sviluppo rurale del MASAF - Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) e dell’ingegner Angelica Catalano (direttore della direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche del MIT - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), e dalla partecipazione di rappresentanti dello Stato e delle Regioni Toscana e Umbria. Le loro parole permetteranno di ribadire il fondamentale compito svolto dalla diga di Montedoglio a garanzia del patrimonio idrico e della sicurezza idraulica dei territori, oltre che a beneficio del consumo civile, della produzione agroalimentare anche identitaria e della salvaguardia ambientale delle aree servite. «La realizzazione delle iniziative private, sostenute dai cofinanziamenti previsti dalle diverse linee del Programma di Sviluppo Rurale regionale della Toscana, ha permesso lo sviluppo della produzione agroalimentare di qualità in vaste aree della Valdichiana - aggiunge Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana. - La sinergia tra grandi aziende presenti sul territorio, di cui Bonifiche Ferraresi è esempio, e Regione costituisce un viatico per un efficace sviluppo delle superfici irrigate al quale dovrà affiancarsi l’ulteriore sforzo per l’intercettazione delle risorse per il sempre più indifferibile estendimento delle necessarie reti di distribuzione pubblica».
Il programma dei lavori sarà aperto alle 10.15 dai saluti di Simone Viti (presidente di EAUT), Claudio Pennucci (direttore agronomico di Bonifiche Ferraresi) e Luciano Meoni (sindaco di Cortona), poi prenderanno il via gli interventi tecnico-scientifici moderati dall’ingegner Andrea Canali (direttore di EAUT). La prima relazione avrà come tema “Cedimento strutturale dello sfioratore di superficie. Analisi forense del crollo avvenuto la notte del 29 dicembre 2010” a cura dell’ingegner Sossio Del Prete (già perito della Corte di Appello di Firenze) che farà luce sulla vicenda giudiziaria che ha trovato compimento nel luglio del 2021 con l’assoluzione definitiva dei soli rappresentanti di EAUT. Successivamente verranno trattati il progetto di ripristino e miglioramento della sicurezza dello sfioratore, la sua realizzazione e gli invasi sperimentali della diga fino al regolare esercizio, facendo affidamento sulle parole dell’ingegnere Catalano, dell’ingegner Vincenzo Chieppa (responsabile del coordinamento controllo dighe in costruzione in esercizio sperimentale del MIT), dell’ingegner Thomas Cerbini (dirigente di EAUT), dell’ingegner Remo Chiarini (direttore dei lavori della diga di Montedoglio) e dell’ingegner Valter Pascucci (membro esperto del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici).
La mattinata terminerà con una presentazione degli investimenti e delle prospettive di utilizzo della risorsa idrica, prima della ripresa dei lavori alle 15.15 con le valutazioni della sicurezza dello sbarramento in condizioni sismiche, e della sicurezza idraulica a valle della diga tenute dai professori Alessandro Pagliaroli, Paolo Boncio e Bruno Pace dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara e Marco Ferrante dell’Università degli Studi di Perugia. A chiudere l’appuntamento sarà una tavola rotonda moderata dall’architetto Diego Zurli sullo sviluppo sostenibile, in relazione ad ambiente e cultura, correlato all’utilizzo plurimo della risorsa in un contesto di ecosistema complessivo favorito dalla presenza della diga.