Ritrova la centralità degli spazi teatrali tradizionali e cambia location all’aperto la sedicesima edizione del Campania Teatro Festival, la settima diretta da Ruggero Cappuccio, in programma dal9 giugno al 9 luglio.
Realizzata con il sostegno concreto della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano, la più imponente rassegna teatrale italiana, che si avvale anche di un contributo annuo del Ministero della cultura per il suo schema multidisciplinare, si è imposta all’attenzione del panorama nazionale e internazionale ed è parte rilevante della rete Italia Festival e dell’EFA (European Festival Association).
Anche in questa edizione saranno 9 le Sezioni (Internazionale, Prosa nazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Progetti Speciali, Mostre) per un totale di 93 eventi e 116 repliche, con 57 prime assolute e 5 nazionali in 31 giorni di programmazione, con larga prevalenza delle drammaturgie contemporanee.
Oltre che nei teatri napoletani (Politeama, Mercadante, Trianon, Nuovo, Sala Assoli e TAN) e al Colosseo di Baiano (Av), molti degli eventi del Campania Teatro Festival 2023 avranno per la prima volta come suggestivo scenario la Villa Floridiana di Napoli, dove saranno allestiti due palchi in maniera permanente.
Gli altri appuntamenti, come da recente tradizione, sono in programma in alcuni spazi di grande fascino e storia della regione, come il Teatro Romano di Benevento, il Duomo di Salerno, Villa Campolieto di Ercolano (Na), la località di Foresta a Tora e Piccilli (Ce), il Tabacchificio di Paestum (Sa), il Palazzo Coppola di Valle/Sessa Cilento (Sa), il Cortile del Museo di Sarno (Sa).
INTERNAZIONALI
Anche quest’anno sono molti i grandi nomi del panorama teatrale ospiti del Festival. A partire da quelli che andranno ad impreziosire la Sezione Internazionale. Come John Malkovich, protagonista con Ingeborga Dapkunaitel’8 e il 9 luglio dell’illuminante mistero di “In the solitude of cotton fields” di Koltès, per la regia di Timofey Kuliabyn, prima nazionale al Politeama di Napoli, in lingua inglese con sovratitoli in italiano. Kristian Lupa, geniale regista polacco, nello stesso spazio di via Monte di Dio mette in scena l’1 e il 2 luglio, date di debutto nel nostro Paese, “Capri- the island of fugitives”, uno spettacolo drammaticamente attuale, ispirato a “Kaputt” e “La pelle” di Curzio Malaparte e destinato ad un pubblico adulto. Sempre al teatro Politeama, il 18 e il 19 giugno si potrà invece assistere in prima nazionale a “Kingdom”, scritto e diretto dall’artista belga Anne Cecile Vandalem, con Das Fraulein (Kompanie). Una favola epica, dove lo scontro viene confinato, sotto lo sguardo di un filmaker, nella lite tra due famiglie che si sono allontanate dal mondo moderno. Su un conflitto ancora più drammatico e sugli effetti che ha sull’esistenza di quattro personaggi - due uomini e due donne – arrestati in tempo di guerra, ci offre spunti di empatica riflessione “Existenz” della drammaturga siriana Wihad Suleiman, un testo, privo di sentimentalismo ma non di un sorprendente ed esorcizzante umorismo, che, il 7 luglio e in doppia replica l’8 nella Sala Assoli di Napoli, è affidato alla messa in scena, in prima assoluta, della regista berlinese Lydia Ziemke. Lo spettacolo, in arabo e tedesco con sovratitoli in italiano, è co-prodotto dalla Fondazione Campania dei Festival.
Il 4 luglio invece, nella vomerese Villa Floridiana, il programma della Sezione Internazionale prevede “Whirling Ladder/Upright” della coreografa Chun Zang, uno spettacolo di danza che prende spunto da un antico mito cinese. Dove il fango del Fiume Giallo diventa respiro e vita, nella celebrazione animalesca e divina dell’umano. Un viaggio poetico del corpo, che cresce dalla terra e danza con la forza primordiale.
Arriva infine dalla Germania, in prima nazionale, “Animate” dell’artista Chris Salter che ci trasporta, con uno spettacolo di grande impatto emotivo, in un mondo futuro, sconvolto dalle trasformazioni climatiche. Una performance dove le installazioni e le più recenti tecnologie della realtà virtuale ci consentono di ascoltare il respiro della Terra e di catturarne l’anima. Un’emozione unica, da vivere in esclusiva nello spazio suggestivo del Tabacchificio di Paestum (Sa) dal 6 al 9 luglio, per un totale di 12 repliche. Anche in questo caso la Fondazione partecipa alla produzione dell’evento. Tra i protagonisti, gli attori italiani Rossella Pugliese e Davide Paciolla.
PROSA NAZIONALE
Non meno importante per contenuti e prime assolute, in quella che ormai rappresenta l’anticipazione di una parte rilevante della stagione teatrale italiana, è la sezione della Prosa Nazionale. A partire dall’atteso “Circus Don Chisciotte” di Ruggero Cappuccio, per la regia di Antonio Latella, con Marco Cacciola e Michelangelo Dalisi, che debutterà il 13 e 14 giugno al teatro Mercadante di Napoli. Nello stesso spazio, il 20 e il 21giugno è in programma “Il rito” di Ingmar Bergman, adattato per la scena e diretto da Alfonso Postiglione, mentre il 26 e il 27 giugno Andrée Ruth Shammah farà rivivere al CTF 2023 “I Promessi sposi alla prova”, caposaldo della letteratura italiana di Giovanni Testori, interpreti Giovanni Crippa, Federica Fracassi e Carlina Torta. Tutti e tre gli spettacoli sono coprodotti dalla Fondazione Campania dei Festival.
Sempre al Mercadante, nell’ambito della stessa sezione, sono previsti altri due eventi: il 2 luglio la prima assoluta di “Premiata Pasticceria Bellavista” di Vincenzo Salemme nella versione della Compagnia Nest, con Francesco Di Leva, Adriano Pantaleo e Giuseppe Gaudino, per la regia di Giuseppe Miale Di Mauro, mentre il 4 luglio una signora della scena come Angela Pagano, diretta da Antonio Marfella, condividerà con il pubblico “Il diario ritrovato”, nell’adattamento dello stesso Marfella.
Un diario di ben altra natura, che assume la dimensione del saggio storico, ha ispirato invece “Napoleone-La morte di Dio”, una drammaturgia di Davide Sacco, affidata al talento di Lino Guanciale, che debutta il 14 giugno al teatro Politeama di Napoli. Sacco, che è anche regista dello spettacolo, parte da “I funerali di Napoleone” di Victor Hugo per costruire un percorso polifonico sulla morte degli eroi, delle divinità e dei padri.
La Prosa Nazionale ha in programma due prime assolute anche al teatro Nuovo di Napoli: il 29 giugno“Vico Sirene” di Fortunato Calvino, con Luigi Esposito e Rosario Morra (Gigi&Ross), un testo che indaga con sguardo poetico sul mondo dei femminielli napoletani e i loro riti, e “Un sogno a Istanbul” di Alberto Bassetti, liberamente tratto dal libro “La Cotogna di Istanbul” di Paolo Rumiz. Lo spettacolo, con Maddalena Crippa, Maximilian Nisi, Mario Incudine e Adriano Giraldi, per la regia di Alessio Pizzech, andrà in scena l’8 e il 9 luglio.
Dietro l’angolo, l’11 giugno alla Sala Assoli, ci attende invece la diversità anarchica e dirompente del “Pinocchio/che cos’è una persona? Studio n°1”, un percorso di ricerca e creazione ideato e diretto da Davide Iodice, cura del processo laboratoriale Scuola Elementare del Teatro Aps, nell’ambito di un progetto d’arte e inclusione sociale rivolto a ragazzi con disabilità fisica e intellettiva e a persone con varie fragilità.
Sei sono gli spettacoli di questa Sezione previsti nella vomerese Villa Floridiana.L’11 giugno, sospeso tra sentimenti e botanica, debutta “Tutte le notti di un giorno” del drammaturgo e poeta spagnolo Alberto Conejero. Una storia sull’impossibilità di amare, con Claudio Di Palma e Marina Sorrenti diretti da Manuel Di Martino. Massimo Venturiello e Giacomo Rizzo saranno invece i protagonisti il 17 giugno de “Il signor Puntila e il suo servo Matti”, allegoria brechtiana del capitalismo capace di stimolare riflessioni ancora oggi necessarie. La regia è dello stesso Venturiello. Otto giorni dopo, il 25 giugno, al Teatrino della Verzura, Euridice Axen dirige sé stessa in “Mary Shelley. La mia vita in pezzi”, un interessante testo di Pier Luigi Razzano sull’ultima e sconvolgente notte a Napoli, nel febbraio del 1819, dell’autrice di “Frankenstein”. Coniuga invece il teatro di Molière e quello di Peppino e Luigi De Filippo “L’avaro immaginario”, lo spettacolo che Enzo Decaro, in scena con Nunzia Schiano e altri sei attori, ha adattato, mixando nel titolo i due capolavori del grande commediografo francese. Un atto d’amore verso i commedianti d’arte, dove il confine tra la rappresentazione e la vita è molto sottile, che andrà in scena il 30 giugno. Non si risparmieranno, e lasceranno certo poco spazio all’immaginario, Federico e Jacopo Rampini, protagonisti di “Lezioni di geopolitica”, l’illuminante reading in programma il 6 luglio, mentre tre giorni dopo, nell’ultima giornata del Festival, Alessandro Preziosi è Re Lear e Re Gista in “Aspettando Re Lear” di Tommaso Mattei, un testo che coniuga il “Nulla” del “Godot” di Beckett con quello del capolavoro scespiriano.
Uno spettacolo di Prosa Nazionale è atteso anche al Teatro Romano di Benevento, dove il 7 luglio si potrà assistere a un classico di Aristofane. Daniele Salvo libera “La Pace”, prodotto da Fondazione Inda e tradotto da Nicola Cadoni. Protagonisti Giuseppe Battiston e Massimo Verdastro.
PROGETTI SPECIALI
Tante anche in questa edizione le proposte da non perdere della Sezione dedicata ai Progetti Speciali, dove torna dal 12 giugno al 5 luglio, per il terzo anno consecutivo e con testi sempre inediti, “Il Sogno Reale. I Borbone di Napoli”, da un’idea di Ruggero Cappuccio e a cura di Marco Perillo. Cinque attori (in questa edizione Maddalena Crippa, Lino Guanciale, Gea Martire, Galatea Ranzi e Giancarlo Ratti) daranno anima e voce a cinque racconti brevi ispirati all’epoca borbonica scritti da altrettanti narratori (Linda Dalisi, Antonio Marfella, Marco Perillo, Fabio Pisano, Nadia Terranova). I monologhi sono in programma al Teatrino della Verzura di Villa Floridiana, ma quello interpretato da Gea Martire debutterà il 15 giugno nel Cortile del Museo di Sarno (Sa) esarà poi replicato il 28 giugno nel suggestivo spazio vomerese e l’8 luglio nella località di Foresta a Tora e Piccilli (Ce), doveaprirà il Festival Forestàte. Il progetto prevede, come da virtuosa tradizione, la pubblicazione di un’agile guida dei siti borbonici della Campania, redatta da Marco Perillo, che sarà distribuita gratuitamente agli spettatori.
“OPEN HOUSE- un’esposizione di HUMANA”, è l’installazione performativa che incrocia le suggestioni di “A porte chiuse” di Sartre con l’ideazione di un Panopticon digitale. Un avveniristico Progetto Speciale del Collettivo BEstand, ospitato alla Sala Assoli di Napoli il 1° luglio. Un viaggio in un futuro che è già presente, dove le nostre identità sono messe al servizio di tutti e diventano materiale espositivo a fini pedagogici ed estetici. La drammaturgia di Dario Postiglione, per la regia di Giuseppe Maria Martino, è affidata a Simona Fredella, Rebecca Furfaro e due attori da definire.
Fa parte della stessa Sezione anche “DISADIRARE. Un’altra Iliade”, uno spettacolo, atteso il 16 giugno al Teatro Trianon Viviani, che la regista Adriana Follieri ha scritto in collaborazione con Fabrizio Nardi. La compagnia, dove convivono in un presidio culturale permanente le esperienze dei giovani attori dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola (Bn) e quelle delle studentesse dell’I.I.S. A. M. De’ Liguori di Sant’Agata dei Goti (Bn), fa vivere sulla scena i personaggi mutuati dall’Iliade, pronti a combattere non più “contro”, ma “per”, eroi di una simbolica pace finalmente conquistata. Le musiche originali sono di Lucariello.
“Melagrana”, ideato e diretto da Gina Ferri, è la proposta del 17 giugno al Trianon Viviani. Un viaggio esplorativo nei segreti del mondo femminile, attraverso i ricordi, i racconti e i desideri di una vita vissuta o immaginata. Un percorso/laboratorio che nasce dall’incontro con la Cooperativa La Tenda di Salerno e le donne con problemi di dipendenza accolte dalla struttura.
Nasce invece da un laboratorio, tenuto dalle attrici Franca Abategiovanni e Marina Sorrenti, il Progetto Speciale cinematografico di Renato Salvetti ambientato nel Cilento. “La fuga”, film che prende spunto da un fatto realmente accaduto in una scuola di Napoli, spazia dai temi della legalità a quello dello spopolamento dei piccoli centri e si avvale di Davide Aronica come direttore della fotografia. La pellicola sarà proiettata il 16 e il 17 giugno nello spazio antistante lo storico Palazzo Coppola di Valle/Sessa Cilento (Sa).
MUSICA
Promettono emozioni sotto le stelle anche gli eventi della Sezione Musica.Il 9 giugno in Villa Floridiana si potrà assistere a “Nevica sulla mia mano”, spettacolo di parole, musiche e immagini con Peppe Servillo, che apre il Campania Teatro Festival 2023. Una grande storia di amicizia, quella tra Lucio Dalla e il poeta Roberto Roversi, viene raccontata attraverso le loro lettere e canzoni. Progetto di Mario Tronco, fumetti e animazione di Igort.
Nello stesso spazio vomerese il 24 giugno andrà in scena “Lunaria” dello scrittore e saggista siciliano Vincenzo Consolo. Una favola allegorica in musica, che riprende un tema leopardiano, con Ernesto Tomasini, Silvia Ajelli e Fabrizio Romano. Le immagini sono di Enzo Venezia, la regia di Alfio Scuderi. Produzione Scena Aperta, in collaborazione con Orestiadi di Gibellina.
Sempre il 24 giugno, nel piazzale del Duomo di Salerno, Cristina Donadio e Ginestra Paladino sono le interpreti di “Jastemma”, una bestemmia d’amore che si fa canzone, parola e segno. Le canzoni sono quelle degli ’A67, le parole di Viola Ardone, Luigi Romolo Carrino e Loredana Lipperini. Lo spettacolo, scritto a quattro mani dalla Donadio e da Daniele Sanzone, è tratto dall’omonimo album della rock band di Scampia.
Il rapporto tra arte e potere, tema di grande attualità, fa da sfondo infine a “Gli occhiali di Sostakovic” di Valerio Cappelli, in scena il 2 luglio in Villa Floridiana. Un gioco di specchi, con Moni Ovadia e la polistrumentista Giovanna Famulari, dove la voce e le note del genio musicale diventano il filtro di un’epoca tragica, il diario di un’esistenza e delle sue inevitabili contraddizioni. “Onori e terrori di un antieroe”, per la regia dello stesso Cappelli.
DANZA
Villa Floridiana ospiterà anche 2 dei 4 spettacoli della Sezione Danza. Il 15 giugno“Timelessness Dances_primo passo”, concept e coreografia di Adriana Borriello su musica di Thierry De Mey, sistema di amplificazione del movimento di Edoardo Maria Bellucci, luce di Gianni Staropoli. Per questo studio, in scena con la Borriello, ci saranno altri 4 danzatori (Erica Bravini, Michele Ermini, Michael Incarbone, Ilenia Romano). Il 26 e il 27 giugno nella location vomerese approderà invece il teatro-danza di “Vanity Dark Queen-Niobe regina di Tebe”, autore e regista Stefano Napoli. Con Paolo Bielli, Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Paolo Di Caprio, Simona Palmiero e Luigi Paolo Patano.
Gli altri due eventi della Sezione sono in programma il 19 giugno nel Cortile del Museo Madre e il 27 al teatro Nuovo di Napoli. Al Madre “La nuova Abitudine”, danza della Compagnia Mòra (Sissj Bassani, Silvia Ciancimino, Guillermo de Cabanyes, René Ramos, Francesca Siracusa, Pier Paolo Zimmermann) e coreografia di Claudia Castellucci sui canti Znamenny della tradizione russa eseguiti dal vivo dal Coro virile In Sacris di Sofia, mentre nello spazio di via Montecalvario la danzatrice Ludovica Zoina sarà la protagonista, insieme ad un cast in via di definizione, di “Fragili film-Solo agli specchi”, coreografia e regia di Marianna Troise. Un progetto a cura di Marinella Guatterini.
SPORTOPERA
Al Nuovo andranno in scena anche, dal 20 al 25 giugno, tutti gli spettacolidi SportOpera, l’originale rassegna nella rassegna, a cura di Claudio Di Palma e Vesuvioteatro, che in questa edizione, partendo dall’esistenza certificata da Platone di una complementarietà tra filosofia e atletismo, trova nel dialogo la cifra espressiva delle sue tracce drammaturgiche. Si parte il 20 giugno con “Atleti (al campo di allenamento)” dai testi di Franco Arminio, esito di un laboratorio tenuto da Paola Carbone. Il giorno successivo si potrà assistere a “Tennis batte Cartesio”, dall’omonimo libro di Laura Salomon, una narrazione filosofico-sportiva con Galatea Ranzi che arriva a sconfessare il dualismo cartesiano. La bicicletta diventa invece “ornamento del paesaggio dell’infanzia” in “L’angelo e l’automa”, da un breve saggio di Curzio Malaparte, dove si mettono a confronto la spiritualità atletica di Bartali e l’efficienza meccanica di Coppi. La radiocronaca notturna, in programma il 22 giugno, è di Francesco Montanari, per la regia di Davide Sacco. Una disputa tra un nuotatore e un cronometrista a bordo-vasca di una piscina è invece lo stile libero di “Eraclito e l’orologiaio” (23 giugno), trasposizione di un famoso testo del filosofo Aldo Masullo. In scena con Claudio Di Palma, che cura anche la regia, c’è Francesco Roccasecca. La prima video intervista esclusiva a “Don Decaedro”, di e con Antonio Marfella, sarà invece la proposta del 24 giugno. Per indagare, con la partecipazione di Nello Mascia, su un segmento creativo del cervello che può trasformare il calcio dato a un nocciolo smangiucchiato di pesca e due ruote di una macchina in una straordinaria opportunità per le traiettorie del pensiero. La Sezione si chiuderà il 25 giugno con un concerto dei Musica da ripostiglio dal titolo “Volevo essere un tuffatore”, dal capoverso di una canzone degli anni Ottanta. I suoni spericolati di Luca Pirozzi, Luca Giacomelli, Raffaele Toninelli ed Emanuele Pellegrini ci restituiscono, attraverso un medley ispirato alle canzoni di sport, il fascino, la complessità e il brivido vitale che ci consente di “rinascere, ogni volta, dall’acqua all’aria”.
LETTERATURA
Vesuvioteatro organizza anche la Sezione Letteratura, a cura di Silvio Perrella, con il coordinamento di Brigida Corrado, che concentra i suoi eventi dal 5 al 9 luglio nel Teatrino della Verzura di Villa Floridiana. “Due” è il titolo che fa da filo conduttore in questa edizione del Festival, a testimoniare il valore fondamentale della relazione, senza la quale “si è nulla, meno di uno, meno di zero”. Si inizia con Luigi e Martino Lo Cascio, diversi nei tratti e nei gesti, che si incontrano come “Fratelli in versi” sulle strade della poesia. Si prosegue, il giorno successivo, con “A casa con il poeta”, lo scambio generazionale, dialogando nell’infinito delle voci con una cerimonialità quasi giapponese, tra lo scrittore e critico letterario Paolo Lagazzi e il poeta Attilio Bertolucci, scomparso nel 2000. Il 7 luglio Rosita Copioli “Dalla siepe” fa uso di un’immaginazione scavalcante, che scende verso i primordi del mondo e spinge a scrutare possibili futuri, e ci guida lungo un percorso, presente anche nei suoi versi più recenti, che conduce a Giacomo Leopardi. “Tu con me”, l’8 luglio, racconta invece l’incontro tra Elisa Ruotolo e la meravigliosa poesia di Antonia Pozzi, che si tolse la vita a soli 26 anni. Le parole dell’una vanno in comunione con quelle dell’altra, si sono fatte compagnia, hanno preso altre forme. Alla scoperta di chi ha detto prima di lei quel che più le stava a cuore e non sapeva di dover dire. L’ultimo appuntamento della Sezione è quello “Con Sepulveda”, protagonista Carmen Yanez, la poetessa cilena che fu due volte moglie del famoso scrittore, vittima del Covid nell’aprile del 2020. Più conosciuto come narratore, Luis Sepulveda raccolse negli anni un bel gruzzolo di poesie. La Yanez non si è sottratta invece a una prosa che conduce ai ricordi e alla condivisione dei sentimenti. Ne è nato un dialogo che fa dell’assenza di uno dei due la spinta a dire sempre di più e sempre meglio.
OSSERVATORIO SCUOLE
E sempre di più e sempre meglio è quello che accade nella Sezione Osservatorio, che in questa edizione del Campania Festival apre anche al mondo della scuola e affida al teatro un ruolo di formazione delle giovani generazioni, grazie alla collaborazione con Ufficio Scolastico Regionale per la Campania. Gli studenti di 9 istituti Secondari di secondo gradodella regione porteranno in scena dal 9 all’11 giugno al teatro Trianon di Napoli, nell’ambito della nuova sezione Osservatorio Scuole, altrettanti brevi spettacoli, frutto dei laboratori tenuti dai registi Manuel Di Martino, Adriana Follieri, Raffaele Parisi, Carlo Roselli, Renato Salvetti e Stefano Scognamiglio. Punto di approdo de “Lo spettacolo dal vivo a scuola!”, promosso dalla Fondazione Campania dei Festival in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e la Regione Campania, nell’ambito del progetto ORIENTAlife-la scuola orienta per la vita. Sempre al Trianon, il 14 giugno, gli studenti e i docenti dell’Università “Federico II”, per la regia di Nadia Baldi, daranno vita teatrale a “Fuoco su Napoli”, il romanzo di Ruggero Cappuccio che nel 2011 vinse il Premio Napoli e il Premio Vittorini. Nella stessa Sezione, sono previsti inoltre alcuni concerti degli allievi di 16 licei musicali della Campania, che si terranno il 9 e il 12 giugno, in orario mattutino e serale, nella Villa Floridiana. Gli incassi di tutti gli spettacoli di Osservatorio Scuole saranno devoluti in beneficenza.
A proposito di scuole, si ha il piacere di annunciare in questa occasione che il 10 maggio prossimo sarà pubblicato il bando per poter accedere alla scuola gratuita di musica intitolata a Enrico Caruso. Un progetto, finanziato dalla Regione Campania, che trova attuazione concreta attraverso la Fondazione Campania dei Festival.
OSSERVATORIO
Sono 17 gli eventi dell’Osservatorio tradizionale del Festival, 9 dei quali provenienti dall’esperienza compiuta della rassegna “Quartieri di Vita. Life infected with social theatre!”, dedicata alla formazione e al teatro sociale. Quindici di questi spettacoli, sguardo sulla scena del futuro che ogni anno riserva gradite sorprese, saranno ospitati, dal 13 giugno al 2 luglio, al Trianon. Si parte con “Afànisi”, testo e regia di Alessandro Paschitto, in scena con Raimonda Maraviglia e Francesco Roccasecca. Il 26 giugno, invece, Francesca Morgante sarà la protagonista di “Lido per mari unici”, un coro tragicomico messo in battuta da un solo corpo, scritto e diretto dalla stessa Morgante. “Il nostro martello è in mano a mia figlia” di Brian Watkins, in programma il giorno successivo, è un dramma familiare che si tinge di thriller, affidato all’interpretazione di Federica Carruba Toscano e Arianna Cremona, per la regia di Martina Glenda. Dalle opere di Tommaso Landolfi trae ispirazione e frammenti narrativi da ricomporre come in un puzzle “L’oscuro rovescio delle cose”, la proposta del 28 giugno, con Alessandra Cocco diretta da AlessandroMiele e il suono di Shari DeLorian. Il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 fa invece da cornice paradigmatica a “Il coraggio della prima nota”, lo spettacolo di e con Rocco Tedeschi, in scena il 29 giugno, con la regia di Luca Staiano e Lorena Sarra De Gregorio. La morte e la vita sono anche il tema, il giorno successivo, di “La tragedia di Riccardo III- o della morte e altri inganni”, che il regista Gianluca Bonagura ed Elvira Buonocore hanno adattato dal famoso dramma scespiriano, precipitando in una saggezza tutta orientale “il circuito degli opposti”. Protagonista Edoardo Sorgente. “Piacere mio”, di e con Piera Russo, è l’evento del 1° luglio. Un viaggio alla scoperta di cosa significhi essere donna, in conflittuale bilico tra la ricerca del piacere e il bisogno di compiacere. Con un altro tipo di ricerca, quella del suo passato, fa i conti Tonino, di ritorno a Miano dopo una lunga permanenza da emigrato nel Nord Italia. È questo il filo narrativo di “Uccellini di Scampia” di Roberto Del Gaudio, con Sara Penelope Robin e Ciro Pellegrino, anche regista dello spettacolo in programma il 2 luglio.
Al Trianon ci sarà anche l’opportunità, dal 18 al 25 giugno, di assistere a 6 pièce nate dai laboratori teatrali che alcuni artisti stranieri hanno tenuto per soggetti a rischio nei luoghi del disagio sociale. Un progetto, quello di “Quartieri di vita”, ideato dal direttore artisticoRuggero Cappuccio e realizzato con il sostegno della Regione Campania, del Ministero della Cultura e di EUNIC Global, in partenariato con i Cluster Eunic-European Union National Institutes for Culture di Roma e Napoli. Roman Wegmann, Alexandru Gorghe, Andrea Jimenez Garcia, Christian Costa, Swaantje Gieskes e Raphael Trano, lavorando in piena armonia con le omologhe realtà del territorio, rappresentate da Enzo Mirone, Antonio Intorcia, Pina Di Gennaro, Antonio Nardelli, Valeria Apicella Nicola Laieta e Irene Vecchia, portano ora a conclusione la loro “mission” con una struttura drammaturgica compiuta che vedrà impegnati sul palcoscenico dello spazio di piazza Calenda a Napoli giovani diversamente abili, adolescenti, donne vittime di violenza, migranti e persone con problemi di dipendenza.
Gli altri due spettacoli provenienti dall’ultima edizione di “Quartieri di Vita” andranno invece in scena il 19 giugno al teatro Colosseo di Baiano (Av) e l’8 luglio al TAN- Teatro Area Nord di Napoli. Frutto dei laboratori di Lubomir Martin Bukovy e di Rimantas Ribaciauskas e Mantas Janciauskas, in collaborazione rispettivamente con Francesco Scotto e Lello Serao.
MOSTRA
Anche quest’anno il Maestro Mimmo Paladino donerà al Festival la sua arte e l’immagine grafica della rassegna. Una mostra, dedicata al suo cinema, attraverso le fotografie di scena realizzate da Pasquale Palmieri, sarà allestita, a cura di Maria Savarese, nella Villa Campolieto di Ercolano dal 22giugno al 20 settembre. Coproduzione delle Fondazioni Campania dei Festival e Film Commission Regione Campania.
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I biglietti per assistere agli spettacoli del Campania Teatro Festival 2023 si potranno acquistare a partire dalle ore 10 del 20 maggio. Un botteghino sarà allestito ogni sera nei luoghi che ospiteranno gli eventi. Confermata la politica dei prezzi popolari, con ticket da 8 a 5 euro e ingresso gratuito per le fasce sociali più deboli.
Nel segno della continuità è anche il rapporto sinergico tra la Fondazione Campania dei Festival, gli Istituti di Cultura (Istituto Lituano di Cultura di Roma, Istituto Polacco di Roma, Istituto Culturale Romeno, Istituto Slovacco a Roma, Forum Austriaco di Cultura di Roma, Institut Francais di Napoli, Goethe Institut di Napoli, Instituto Cervantes di Napoli) e le Università (Università degli Studi di Napoli l’Orientale, Università Federico II, Suor Orsola Benincasa, Università Luigi Vanvitelli, Università di Salerno e l’Accademia Belle Arti di Napoli). Così come non cambieranno i media partner dello scorso anno: Rai Cultura, Rai 5 e Rai Radio3.
Non viene smarrita, infine, neppure l’anima green della rassegna, con l’utilizzo di materiali riciclabili per i supporti promozionali, la graduale eliminazione della plastica e della carta, la riduzione dei consumi e di emissioni di CO2.