Questa campagna di sensibilizzazione, approfondimento e consulenza risponde all’aumento degli incidenti sui luoghi di lavoro registrato nel 2022 e reso noto dall’Inail con un incremento di denunce di infortuni del 25,7% e di malattie professionali del 9,9% rispetto al 2021. Per gli infortuni mortali, invece, il trend è in diminuzione anche se nel 2021 il conto era viziato dalla presenza dei “morti per Covid” e, di conseguenza, i numeri reali restano stabili. «Riteniamo doveroso impegnare maggiori sforzi e risorse sul tema della sicurezza sui luoghi di lavoro - commenta Angiolo Chini, presidente del Patronato Acli di Arezzo, - con un impegno, in primis, a livello culturale per strutturare una formazione fin dalla scuola e prima dell’inserimento professionale con un aggiornamento puntuale ed efficace dei lavoratori. Una parallela attenzione è necessaria anche a livello produttivo attraverso investimenti in attività di miglioramento, di prevenzione e di controllo rigoroso del rispetto delle normative».
I dati dell’Inail hanno dunque confermato un trend in crescita di richieste di riconoscimento della malattia professionale in linea con quanto evidenziato quotidianamente dall’attività degli sportelli del Patronato Acli sul territorio aretino e, in generale, sull’intero territorio nazionale. Tra i maggiori motivi di preoccupazione rientra la mancanza di informazione e le incertezze da parte dei lavoratori ad attivarsi per far valere i loro diritti e per ottenere le giuste tutele. Le consulenze medico-legali del Patronato Acli di Arezzo, in quest’ottica, rappresentano uno strumento al servizio di ogni persona per garantire un’assistenza rapida e personalizzata. «I dati su infortuni e malattie professionali purtroppo sono sottostimati - aggiunge Chini, - perché sappiamo, anche grazie al lavoro quotidiano dei nostri operatori, che c’è ancora molta reticenza a denunciare un infortunio o a indagare a fondo su una malattia. Anche in questo caso c’è bisogno di far conoscere a ogni cittadino quali sono i suoi diritti attraverso una vera opera di alfabetizzazione su cui siamo tutti chiamati a intervenire».