La memoria umana è uno strumento meraviglioso ma fallace, diceva Primo Levi. Tra rimpianti, rimorsi e illusioni perdute si dibatte l'anziana Giuliana. Che, come perennemente davanti alle finestre del tempo, è incerta se guardare oltre, richiuderle o subirne il fascino e accettare il dolore su cui si affacciano.
L'aiuta in questo Patrizia, che le fa da alter ego. Più che badante, "amica di compagnia". Ma lei è reale o immaginata? Certamente la donna più giovane conosce o intuisce o ricostruisce meglio il trascorso dell'anziana e la aiuta a rimettere al giusto posto, con amorevole tenacia, avvenimenti e persone coinvolte. Fino all'epilogo. Ma c'è qualcosa di più che lega le due donne? Qualcosa di pesante e difficilmente confessabile da riportare al presente?
Due donne in una stanza, a parlare, battibeccare, confrontarsi su passato, presente e sgoccioli di futuro. Con dialoghi apparentemente minimalisti e realisti la pièce si muove in ambito simbolico, tra momenti anche buffi e grotteschi, mantenendo una tenerezza di sguardo verso una situazione e un personaggio che alla fine del suo tempo soffre nel constatare, anche con molta difficoltà, quante prove ha dovuto sopportare durante la propria lunga vita.
La drammaturgia suggerisce atmosfere decadenti, ritmi e dialoghi che si ricollegano idealmente al teatro di Osborne e Pinter, laddove le emozioni sono espresse più dai silenzi che dalle parole.
Ecco, quindi, l’idea creativa di una scenografia “storta” che rimanda ad un vissuto anch’esso “storto” e imbrigliato in una ragnatela e che le due protagoniste via via dipanano attraverso dialoghi lapidari, laconici e, spesso, al limite dell’assurdo.
Al termine dello spettacolo il consueto aperitivo offerto da Teatrosophia
Biglietti:
Intero: Euro 14,00+4,00 per tessera associativa
Ridotto: Euro 11,00+4,00 per tessera associativa
PRENOTAZIONI:
https://www.teatrosophia.it/index.php/biglietteria
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