Sicurezza sul lavoro 2023: per un nuovo patto d'impresa.
Sicurezza sul lavoro e formazione. Siamo appena entrati nel 2023 e già si contano i primi incidenti sul lavoro. Noi ci auguriamo che quest'anno possa segnare veramente la svolta nel campo della prevenzione dei rischi derivanti dallo svolgimento di attività lavorative, ovunque esse si svolgano e qualunque ne sia l'ambito.
Basterebbero pochi accorgimenti segnaletici chiari e sintetici, un aggiornamento periodico dei lavoratori in materia di sicurezza e la vigilanza del buon padre di famiglia (mutuando una formula del Codice civile) da parte dell'imprenditore e delle figure aziendali preposte, per diminuire concretamente gli infortuni.
Vogliamo ricominciare l'anno, come azienda che si occupa di prevenzione dei rischi e formazione in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, proponendovi un approccio alternativo, meno didattico, di quello consueto consistente in una lista delle cose da fare. Noi vorremmo cominciare l'anno parlando delle cose da non fare. E lo facciamo sulla scia di un fatto di attualità emerso alla fine del 2022.
Motto: prendere sempre la cosa sul serio.
È di qualche giorno fa la notizia apparsa sul giornale ravvennanotizie.it, di alcune violazioni in materia di Sicurezza sul Lavoro in un cantiere edile, nell'ambito di un controllo dell'Ispettorato del Lavoro di Ravenna su aziende edili del territorio provinciale. Le violazioni rilevate dall'autorità ispettiva riguardano l'emissione di falsi attestati per preposto di cantiere e addetto emergenza in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro, la scoperta di un sedicente docente-formatore sprovvisto di abilitazione in regola per erogare contenuti formativi in materia di sicurezza che si firmava anche come Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP), pur non avendo sostenuto gli aggiornamenti obbligatori per tale qualifica.
Ci troviamo, insomma, di fronte ad una deliberata sommatoria di assurde violazioni e inadempienze, se pensiamo alle campagne fatte recentemente, anche ad alto livello istituzionale, per denunciare i numeri insopportabili di incidenti giornalieri sul lavoro, indegni di un paese civile. In questi anni, tutti hanno lavorato per sensibilizzare gli attori sociali sul rispetto delle regole che, non ci stanchiamo mai di dirlo, possono salvare la vita dei lavoratori e dell'impresa.
Occuparsi seriamente di sicurezza sul lavoro ha delle implicazioni pratiche ed economiche utili a tutte le persone coinvolte in un’impresa. Rende le imprese più competitive grazie ad un ambiente di lavoro più sano, consolida la fiducia dei dipendenti verso l'impresa e il proprio lavoro, riduce i rischi e i costi degli imprevisti gravi per l'imprenditore, infine, ma non da ultimo, aumenta nel tempo l’immagine e il riconoscimento sociale (Brand Reputation) dell'impresa.
Nel caso di cronaca citato, abbiamo l'aggiunta aggravante di precise omissioni da parte della stessa figura, il formatore, che normalmente dovrebbe aiutare e guidare l'impresa verso soluzioni trasparenti, soprattutto quando in ballo ci sono la salute e la sicurezza su un cantiere. Non si vuole puntare il dito contro l'una o l'altra figura, non è questo il punto, ma evidenziare il fatto che se le carenze (che siano dolose o colpose spetta solo alle istituzioni del lavoro accertarlo) provengono da coloro che per vocazione e professionalità dovrebbero aiutare a prevenirle, allora c'è un serio problema.
A tutte le imprese che si occupano di sicurezza sul lavoro sarà capitato di lavorare per un'impresa edile nel difficile compito di conciliare i tempi stretti di aperture e consegna di un cantiere (l'operatività serrata del personale ivi impegnato, i numerosi adempimenti burocratici e operativi spettanti all'imprenditore) con la necessità di offrire e garantire la maggior precisione e correttezza possibile nella formazione dei preposti di cantiere e nell’assistenza (ove ne abbia bisogno) sui relativi documenti, quali ad esempio il POS, per citarne uno.
Aiutiamo concretamente le imprese a gestire il carico della sicurezza sul lavoro.
Corso per preposto della sicurezza in edilizia, fatto da un formatore di life 81[/caption]
Portando un esempio pratico, ci è capitata un'impresa edile che aveva necessità di aggiornare e completare i corsi di formazione per i lavoratori di cantiere da una parte, dall'altra di avere assistenza nel redigere il Piano Operativo Sicurezza per il cantiere. Abbiamo dovuto impegnarci per mettere a loro disposizione la figura più competente (nel frattempo era molto occupata per altri cantieri) che avessimo in materia di POS e di formazione per la sicurezza in edilizia; tutto questo pur di aiutare l'impresa a rispondere a questi adempimenti entro tempi determinati.
La sicurezza non è un prodotto qualsiasi.
L'idea che si possa trattare una materia che riguarda la sicurezza sul lavoro come un qualsiasi prodotto commerciale è profondamente sbagliata, per il semplice fatto che non lo è. È, invece, un servizio legato alla prevenzione di rischi anche gravi a cui possono andare incontro le persone che lavorano, rischi per i quali la legge ha stabilito precise norme di prevenzione e a supporto delle quali deve essere garantita una formazione qualificata e professionale, a maggior ragione dove le parole chiavi siano salute e sicurezza.
C’è poi l'imprenditore che, specie nelle piccole imprese, mette sia il rischio economico d’impresa che il lavoro in prima persona; quest’ultimo non deve avere mai il sospetto che la prevenzione e la sicurezza si riducano ad un mero adempimento formale e burocratico, ma deve essere coinvolto concretamente e professionalmente in tutte le attività che riguardano la materia. È nel suo interesse e in quello di tutti. Per questo è importante affidarsi a formatori professionisti (e professionali), che seguano il corretto iter degli aggiornamenti formativi e burocratici e che facciano parte di strutture di fiducia (non importa che ne siano interni o esterni), adeguate a supportare tutte le fasi tecnico-pratiche e burocratiche.
Episodi come quello segnalato, non devono indebolire la legittimità della sicurezza, né minare la credibilità di chi si ne occupa, ma al contrario rafforzarle. Come ha detto Giovanni Paolo II: Non abbiate paura!
Ufficio Stampa