Oggi aziende, marchi, comunicatori, editori, giornalisti e influencer si regolano e vengono valutati in base all’impatto che possono determinare. Ma in che modo possono conoscere questo impatto? Attraverso l’attività di Media Analysis che identifica e attribuisce indici qualitativi e quantitativi, definendo il livello di importanza del contenuto rispetto a una serie di parametri rilevabili da articoli sulla stampa, servizi tv/radio, contenuti web e social media.
Alla Media Analysis si aggiungono la Media Intelligence, il Media Monitoring e infine la News Intelligence. Un approccio nuovo nato dall’ingresso prepotente dell’intelligenza artificiale nel mondo giornalistico ed editoriale, un ingresso che ha cambiato radicalmente lo scenario dei media.
Ma che cos’è davvero la News Intelligence? Per comprendere bene questo nuovo sviluppo che condiziona ormai il lavoro di giornalisti, comunicatori e web content manager, Volocom, azienda informatica fondata nel 2001 da Valerio Bergamaschi, da sempre all’avanguardia nel News Monitoring e già ideatrice dell’edicola digitale VoloEasyReader, ha lanciato il primo di una serie di “quaderni” che approfondiranno l’evoluzione del connubio tra editoria e innovazione digitale.
“Gli strumenti di questo genere sono fondamentali per poter comprendere l’evoluzione dell’universo informativo, ma la tecnologia può aiutare fino a un certo punto. Siamo tutti lettori e dobbiamo fare la nostra parte, costruendoci dei punti cardinali culturali che ci aiutino a orientarci in un cammino che ogni giorno sembra sempre il districarsi in un labirinto”, afferma Federico Luperi, News Intelligence Director di Volocom.
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