Iniziato con grande successo il Mito Festival: il concerto Folgorazione al Teatro Filodrammatici di Milano

Uno degli appuntamenti più classici di musica dopo le ferie è il bellissimo Mito festival che vede le due città di Milano e Torino in una kermesse che comprende decine di concerti dal 6 al 25 settembre alternativamente eseguiti e replicati il giorno successivo nell’altra città. Una formula di successo che è giunta con un successo ininterrotto fino all’attuale sedicesima edizione. Il leit motiv di quest’anno esplora le relazioni tra musica e luce, tra ascoltare e vedere. Tra i concerti iniziali abbiamo assistito a Folgorazione, una esecuzione del Trio in re minore di Gabriel Fauré, alla prima esecuzione in Italia di Predatory Dances del compositore svedese contemporaneo Albert Schnelzer e concluso dal Trio in la minore di Maurice Ravel eseguiti da da O/Modernt Soloists. Questo trio, composto da Hugo Tacciati al violino, Julian Arp al violoncello e Alasdair Beatson al pianoforte, una formazione di grande perizia tecnica esecutiva. La loro cifra stilistica comprende l’esecuzione di musica antica e contemporanea tentando di incarnare ciò che il filosofo francese Gilles Deleuze intende per “ divenire “, un processo di movimento all’interno di un gruppo inteso non come un collettivo omogeneo ma come un insieme di elementi individuali che appunto nel divenire creano una nuova entità esprimendo un’affascinante e magica musicalità. Fauré scrisse il Trio in re minore op.120 già ultrasettantenne nel 1923, affetto da sordità e da una lamentosa pigrizia, il che non gli impedì di trovare una scrittura dolcissima che riduce il pianoforte a un sussurro che sostiene il canto degli archi e li lascia respirare. Maurice Ravel, suo talentuoso pupillo in giovane età aveva già scritto il suo Trio in la minore nove anni prima del collega, nel 1914, ma con una visione completamente diversa. Qui il pianoforte esplode in suoni sempre diversi spingendo gli archi a diventare orchestra. Assai curiosi i movimenti che comprendono ad esempio una melodia basca e il Pantoum, una forma di poesia Malesiana in quartine che alternano strofe ripetendo prima e terza riga con seconda e quarta. Predatory Dances di Albert Schnelzer, il più noto compositore contemporaneo svedese, nato nel 1972 è un’opera piena di ritmo con una brutale pulsazione del pianoforte che poi cede il passo ad una melodia eseguita dagli archi che si conclude in un sussurro di violino e violoncello. Molto particolare ma che lascia il segno. Grande debutto del festival con grandi applausi a questo eccellente Trio. 

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