L’avventura di un viaggio attraverso la Siberia: 13.500 chilometri nella steppa e nella tundra, tra i ghiacci e le vie più difficili.
Il libro di Domenico Zeziola “Nove amici in Siberia” (2022) è il racconto di un’avventura al limite dell’impossibile: con un bus trasformato in camper, una Fiat 600 del 1956, una Fiat 1100 del 1964 ed un maggiolone nove amici intraprendono un lungo viaggio che li porta dapprima a Mosca e, da lì fino a Vladivostok, città portuale russa sul Pacifico, meta finale del loro viaggio sulla rotta della celeberrima Transiberiana.
Domenico Zeziola, operatore turistico, originario della Val Camonica, genovese d’adozione, redige un “diario di viaggio”.
Il viaggio inizia il 10 maggio 1994 in Italia ed il 15 maggio successivo da Mosca, salutati dalle autorità sovietiche ed accompagnati da alcuni giornalisti. Le temperature primaverili non attutiscono i rigori dell’inverno di una avventura lungo varie città, villaggi, foreste ghiacciate, o nelle zone del grande lago Baikal.
Lo stile è asciutto ed essenziale, minuziosamente descrittivo. È la storia di un viaggio vissuto all’insegna di una grande passione che fa sognare l’impossibile ai due primi ideatori (Paolo e Mimmo) e che coinvolge ben presto anche altri amici. L’organizzazione, la necessità di trovare sponsor importanti che finanzino l’iniziativa, il coinvolgimento della provincia di Brescia, del Senato della Repubblica (con il presidente Spadolini), il sostegno di giornali e giornalisti occupa tutta la prima parte del libro. Altre difficoltà sono quelle legate all’ottenimento dei visti necessari per percorrere le strade dell’ex Unione Sovietica, quando erano trascorsi appena tre anni dal crollo del regime voluto da Lenin e Stalin: erano giorni di speranze, lontani dai venti di guerra attuali. E ci sono anche momenti esaltanti, come quello dell’incontro con il presidente russo Gorbaciov.
Poi inizia il viaggio e la descrizione minuziosa delle tappe, dei villaggi, degli incontri con la gente. Ufa, Omsk, Novosibirsk, Cita, Skovorodino, Chabarovsk sono alcune delle città attraversate prima di raggiungere la meta ultima di Vladivostok. Il filo conduttore è l’avventura dei nove amici, con le loro auto storiche riadattate, il loro pullman-camper, che li ospita nelle notti lungo il tragitto siberiano: avventure e viaggi narrati da Zeziola con una straordinaria capacità di catturare il lettore e condurlo lungo le strade della geografia e della storia.
Le descrizioni attente non si fermano alle grandi città: c’è lo sguardo sul piccolo villaggio siberiano incontrato lungo il viaggio con “pochissime baracche in legno, un fangoso sentiero privo di marciapiedi, precari ricoveri che ospitavano intere famiglie”. Alcuni momenti centrali sono dedicati ai panorami della Siberia, alle strade accidentate, la foresta, la neve mista al fango, i guasti alle vetture, lungo un percorso fatto di “lontani villaggi oltre inarrivabili colline, fondi stradali ghiacciati o infangati, infinite e sperdute praterie, aspre vallate, macchie boschive”. Non mancano le citazioni delle opere della letteratura russa e di Dostoevskij.
Il racconto è anche ricco di ampie narrazioni storiche: dalla storia di Rasputin, i suoi legami con lo zar Nicola e la zarina Alessandra, a causa della malattia dello zarevic Aleksej, la fine dell’impero russo, ma anche la storia di Stalin e le sue teorie bislacche sulla potenza sovietica, coltivate insieme al fedele ministro Berja, ma anche piccole digressioni sul generale nazista Heydrich, nonché sulle origini ebree di Hitler, qualche cenno a Mussolini o a Balbo, ma anche piccole storie amene, come quella legata alla leggenda di Babbo Natale, o cenni storici più lontani, come quelli di Alessandro Magno. Zeziola attraversa con grande competenza vari pezzi della storia europea - e della Russia in particolare - e non manca una descrizione minuziosa di luoghi e città, come accade per Mosca, o per Berlino est e Dresda, ricostruite dai sovietici.
Un libro – contenitore, dove ogni pagina riserva una sorpresa ed ogni capitolo racconta una storia e si incastona nella lunga e varia storia dell’umanità. Un racconto con dovizia di particolari che, pagina dopo pagina, apre finestre affascinanti.