Sarà presentato il prossimo 25 novembre, alle 16,30, presso la Zanon Gallery, via Tor di Nona, 44, a Roma il libro “Manuia”, di Sandro Melaranci. Il libro, con la prefazione di Franco Nero, racconta il venti anni del MANUIA, storico locale dei vip del cinema italiano dal 1971 al 1991. Il ristorante ha ospitato Renato Zero e Franco Nero, Andy Warhol, Pino Daniele, Giorgio Albertazzi, Federico Fellini, Luchino Visconti, Valentino, Missoni, Liz Taylor, Richard Burton, Gianni Minà, Fabrizio Frizzi, Gian Maria Volontè, Franco Zeffirelli, Luciano De Crescenzo e numerosi altri personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport, giornalisti ed esponenti di spicco della società romana.
Oggi, nel giorno del compleanno di Franco Nero, esso diventa anche l’occasione per un ricordo degli anni ruggenti che hanno fatto la storia del cinema italiano e che ha lasciato traccia indelebile nelle tante pellicole che arricchiscono l’archivio di Cinecittà.
Manuia – scrive Franco Nero nella prefazione era «uno di quei luoghi dove alla buona cucina si aggiungeva il calore umano. (…) Il cibo, eccellente, non era la cosa più importante del menu: la convivialità, lo stare assieme, l’unire persone di diverse provenienze (…) Manuia è la creatura più rara e foriera di belle cose che Sandro ha partorito. Quel Vicolo del Cinque a Trastevere è stato una calamita di cuori pulsanti e felici, menti fertili, anime grandi. Manuia è stato un locale che oggi è un luogo della memoria».
Una storia, quella del Manuia, che sa di cinepresa e di palcoscenico, di amori e dissidi, di voglia di divertirsi e di stare insieme, non è stata dimenticata. Sandro Melaranci l’ha raccontata con uno stile asciutto ed essenziale, un linguaggio diretto e carico di pathos. I capitoli del libro sono dedicati ciascuno ad un episodio, ad un incontro, ad un personaggio, ma narrano anche di se e della sua famiglia. Spiccano la scena di gelosia di Liz Taylor e Richard Burton, l’incontro tra Renato Zero e il “Turchino”, Federico Fellini, che si siede a tavola, ma mangia solo un pezzo di parmigiano, Giorgio Albertazzi vittima di un paparazzo, riuscito a sfuggire alla stretta sorveglianza di Sandro, che cercava di tutelare la privacy e la serenità dei suoi ospiti. C’è poi la storia di Chet Baker, storico trombettista Jazz, con il quale ha stretto una forte amicizia e alcune esperienze professionali che descrive con affetto e malinconia.
Il libro è pubblicato anche nella versione inglese, francese, portoghese e rumena. Perché la storia di Roma e di Cinecittà ha ancora e sempre un fascino che non tramonta, anche fuori dei confini italiani.
La serata, dalle 16 alle 19,30, sarà dedicata anche ad altri libri di Melaranci: le favole dedicate al personaggio di Bia, una bambina intelligente e vivace, protagonista di storie avventurose, dal forte risvolto educativo e sociale. È vivace, con un carattere forte e volitivo.
“Bia e il grande uomo delle nevi”, “Bia e il bullo”, “Bia e il compagno ideale”. Il primo volume, racconta di una grande passione, l’alpinismo e le scalate e dell’incontro con un uomo solitario , che molti considerano un mostro. Il secondo racconto, vede la protagonista alle prese con una storia di bullismo nella sua scuola: riuscirà a trovare una soluzione e a salvare sia l’amica bullizzata che il “bullo”, anch’egli bisognoso di aiuto. La trilogia si chiude con una storia di amicizia e tra una donna ed il suo cane e di solidarietà in tempo di Covid.