La passione per la scrittura, per l’arte del narrare, l’ha coltivata da sempre. Da qualche anno ha deciso di dedicarsi esclusivamente ad essa. E se in passato ha raccontato di se e della sua vita avventurosa e ricchissima, ora Sandro Melaranci, romano di Trastevere, ha deciso di dedicarsi ad un genere diverso: la letteratura per ragazzi.
È uscito oggi ed è disponibile nelle piattaforme digitali e nelle librerie, “Bia e il compagno ideale” (Amazon, 2021) il terzo volume della collana che vede protagonista una ragazzina, Bia, che vive con il suo papà, Luca. La mamma è morta quando la piccola era in tenera età e lei ne coltiva il ricordo grazie all’attenta presenza del suo papà.
Bia è una ragazzina intelligente e impertinente, ma con una grande bontà d’animo ed uno sguardo aperto sugli altri, capace di essere figlia ed amica sincera, è tra quelli che più affascinano il mondo dei più giovani. Ma che interessa anche la vasta schiera degli adulti, di coloro che, specie nel periodo estivo, preferiscono una lettura più leggera.
Il libro racconta la storia di un’amicizia forte con un cagnolino abbandonato perché la sua padrona è finita in ospedale per il Covid. Ciò che trapela dalle pagine è la complicità silente tra Bia e il suo papà e l’amore, mai abbastanza ricambiato, dell’animale per lei. Il lieto fine è dietro l’angolo, quando Marisa, la sua padrona, guarirà e potrà lasciare l’ospedale e Fantino potrà tornare a casa. Ma Bia, presto potrà avere anche lei un nuovo cucciolo da amare. La storia, un racconto breve, semplice e accattivante, scorre lungo le pieghe dell’attualità sociale e sanitaria, che fa emergere in maniera più forte i valori della solidarietà.
Sulla stessa falsariga si muovono anche i racconti precedenti, che Melaranci ha pubblicato lo scorso anno “Bia e il grande uomo delle nevi” e “Bia e il bullo”.
Il primo racconto vede la piccola, ben più matura dei suoi nove anni, alle prese con le sue passioni (lo sport, la vita dinamica, gli amici) e con un improvviso amore per gli sport estremi, le scalate delle montagne. Bia e il suo papà sfatano la leggenda creata attorno ad un uomo, considerato “mostro”, solo perché aveva scelto di vivere isolato in montagna. Tra loro ci sarà amicizia e stima vera. L’odioso pregiudizio è smascherato, ma l’uomo preferirà tornare nella sua montagna, dove trova i suoi animali, gli amici più veri.
Nel secondo racconto la troviamo alle prese con un episodio di bullismo, che si muove tra la scuola ed il gruppo di amici. Bia, con una grande maturità, affronterà la situazione, con il sostegno del suo immancabile papà, riuscendo a tirar fuori dal baratro sia l’amica bullizzata che il bullo anch’egli, a causa di difficoltà familiari, bisognoso di aiuto.
I temi del sociale sono quindi lo sfondo della narrazione di Melaranci. L’esposizione è semplice, il linguaggio essenziale e insieme avvincente. L’autore affronta alcune delle grandi tematiche dell’esistenza e del mondo giovanile con leggerezza e senza calcare la mano, ma stagliando in maniera netta i confini tra ciò che è un comportamento corretto e le condotte degeneri. Si tratta di aspetti che il giovane adolescente (potenziale lettore delle storie di Melaranci) affronta per la prima volta, in quella che è l’età degli ardori giovanili e delle grandi passioni. E nel testo, nel racconto avvincente, il giovane che si appresta a diventare adulto potrà trovare spunti e riferimenti per la sua crescita motivazionale che gli permetteranno di affrontare meglio le grandi tematiche dell’esistenza.
La passione per la letteratura è solo uno degli elementi che caratterizzano la vita di Sandro Melaranci. Grande viaggiatore, è stato in Brasile e in Polinesia. Appassionato di cinema e musica ha iniziato come truccatore cinematografico (ha lavorato, tra l’altro per “Il giorno della civetta”, di Damiano Damiani, truccando Franco Nero e Claudia Cardinale), poi, quasi per gioco, ha aperto un ristorante nel cuore di Roma, a Trastevere, il MANUIA, che ha curato per venti anni. Il ristorante è stato frequentato da personaggi del jet set internazionale: da Chet Baker a Renato Zero, da Federico Fellini a Roman Polanski, Robert De Niro, Andy Warhol, Lisa Minelli, Dustin Hoffman, Giorgio Albertazzi, gli stilisti Armani e Valentino. Era uno dei locali più celebri degli anni 80. Nella lunga e poliedrica carriera di Sandro Melaranci, c’è anche spazio per l’artigianato d’arte.
Alla letteratura si è dedicato con priorità negli ultimi anni, inaugurando la collana dedicata a Bia. I libri di Sandro Melaranci saranno disponibili da settembre anche nella versione audiolibri, su Audible.