A che serve parlare in ambito nazionale, e internazionale, di prevenzione, e di diagnosi precoce, del cancro, se poi, ai fatti, una volta ricevuta la diagnosi, e finanche la precisa indicazione all’intervento, si assiste, congiuntamente, a delle lunghe liste d’attesa per l’esecuzione dello stesso?
A che serve, dunque, lasciare che in tal periodo (che a volte può trattarsi di diverse settimane finanche di qualche mese) il cancro continui a crescere, a evolversi, e magari anche a iniziare a dare metastasi a distanza, per poi tentare di rimuove con l’intervento tardivo (semmai alla data fissata sarà più possibile eseguirlo, si, infatti nella comune pratica, a volte, capita anche questo, ovvero che la neoplasia, nel frattempo, sia divenuta troppo grande o troppo complicata da operare), e/o tentare di ridurre con l’ancora eventuale e più tardiva terapia radio-chemioterapica (si perché anche per questa ci sono discreti tempi di attesa) ciò che fino a poco prima si è lasciato, lungamente, continuare a crescere del tutto indisturbato?
Come si può conciliare tutto ciò?
In quale modo il sistema sanitario nazionale vorrebbe dare logica a ciò che, con evidenza, logica non ha e che non potrebbe mai minimamente avere?
Come si può, a fronte dell’evidenza scientifica in materia oncologica, continuare ad adottare simili incongrui protocolli, lasciando al caotico territorio di interesse di attuare regole in materia, non essendo, taluni distretti ASL (specie nel meridione), nemmeno in grado di far fronte a ciò che è routinario, figurarsi ciò che esige urgenza?
C’è, dunque, bisogno di cambiare alcune regole in materia, e di fissarle con maggiore precisione, ideando uno specifico canale preferenziale di urgenza, sempre e comunque, per chiunque abbia ricevuto una diagnosi di cancro, il quale lo si ribadisce -se operabile- va operato subito!!! qualunque esso sia, in qualunque organo si trovi!!!
Con il cancro non si deve minimamente ‘scherzare’, e nei limiti del possibile (del vero ‘possibile’…, non di inutili chiacchiere…), non gli si deve lasciare neanche un giorno di vita in più del dovuto e del necessario.
Esso dev’essere visto come il nemico per eccellenza, difatti a parte altri casi acuti (come infarti, aneurismi, e via dicendo), i quali richiedono ancor più urgenza immediata del cancro, questi, dev’essere posto, nella linea delle urgenze operatorie, subito dopo, senza alcuna eccezione di sorta.
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N.B. Stefano Ligorio, in ambito di tematiche mediche, è anche autore di un libro dal titolo: ‘La Strana Malattia: Come prevenire, diagnosticare, e curare, l’ansia (ansia sociale, ansia generalizzata e ansia somatizzata) e la depressione (depressione maggiore e depressione cronica -distimia)’, ma anche di: ‘Il Cancro -Vademecum- (Guida Pratica alla Prevenzione e alla Cura del Tumore Maligno)’.
Fonte notizia
medicinaescienza.wordpress.com 2020 11 21 con-il-cancro-i-chirurghi-non-devono-scherzare