L’intelligenza, quella vera, è la capacità -innata- di saper conoscere e identificare, nella realtà vera, il proprio sé, ovvero chi o cosa, realmente e profondamente, si è. In sostanza, è un’abilità (innata), non molto comune, di ‘saper vedere il vero e il reale dentro e tra le cose’.
La maggior parte delle persone, in generale, è, per l’appunto, incapace, a vari livelli, di conoscersi e identificarsi -nella realtà vera-. In poche parole, molto, troppo, spesso si crede di essere ciò che non si è, perché non si conosce il proprio sé.
Quando non si è in grado di conoscersi si diviene strumento di vera ignoranza, ma ciò che rileva maggiormente è il ridotto legame tra ciò che, di sé, si crede e ciò che realmente si è. Trattasi semplicemente, per l’appunto, di una -inconsapevole- falsa o errata interpretazione e/o identificazione dello stesso (del proprio sé).
Questa illusione non è fine a se stessa, ossia non rimane solo tale, in quanto ispira “allo errato pensare che induce allo errato credere e allo errato fare”.
SII DAVVERO INTELLIGENTE
Quel che da sempre cerco di comprendere è questo: “Chi ha creato tutto?”.
I ‘concetti’ della scienza hanno dei limiti oggettivi ove si spingano a ‘teorizzare’ ciò che non può essere ‘riprodotto’ e la ‘creazione’, appunto, non può, minimamente, esserlo…
Così la ‘fede’, nella sua concezione più profonda, non può ‘tradurre’ e/o ‘riprodurre’ ciò di cui si fa portatrice.
Tuttavia, come per ogni cosa buona, giusta e davvero veritiera, la ‘logica’, quella ‘sostanziale’ e immune da parzialità di sorta, ‘denuncia’ apertamente che ogni cosa deve avere avuto un inizio e che l’inizio di tutte le cose deve essere stato ‘creato’.
Per cui, oltre la scienza e oltre finanche la fede, è la stessa logica ‘sostanziale’ ad indicare una ‘via’ verso quel che pare essere l’unica ‘verità’ (tutta da ‘scoprire’ e ‘investigare’…).
Sono, dunque, giunto alla conclusione, dopo anni e anni di attente riflessioni e dopo aver investigato ogni cosa a me possibile, che né la scienza né le ‘religioni’ (intrise come sono, tutte, anche di fallaci -storicamente strutturatisi- preconcetti umani) possano essere, ‘profondamente’, portatrici di quell’unica ‘sostanziale’ verità ‘vera’, senza la quale alcun’altra verità ‘minore’ può essere ‘compiutamente’ acquisita.
Per cui ho raggiunto il convincimento che se un creatore vi sia (come pare logico credere) l’unico possibile è il Dio e Padre del Cristo rivelato nelle Sacre Scritture, verso cui, per l’appunto, tutte le religioni, in particolare alcune, abituato com’è l’uomo a ‘sporcare’ ogni cosa, commettono, e da sempre, ogni genere di falsa rappresentazione…
Ben fa chi, dunque, crede nel Cristo, in quanto pare essere, secondo le ‘leggi’ della predetta logica ‘sostanziale’, l’unica possibile ‘verità’, e ben fa anche chi, nel ‘credere’, si ‘sforza’ di attenersi, ‘unicamente’, alle Sacre Scritture, le quali, per loro stessa definizione, dovrebbero essere sempre ritenute, nel loro contenuto essenziale, la ‘pietra di paragone’ e soprattutto contro le già denunciate false rappresentazioni, in generale, delle religioni.
Le prove ‘puramente’ oggettive dell’esistenza di Dio, ovviamente, non vi sono, altrimenti non si tratterebbe di fede, ma, a ben vedere, per chi sa porsi le giuste ‘domande’ e, soprattutto, per chi, come per un ‘dono’, sa darsi, ad esse, le giuste ‘risposte’ la fede, quella vera e fondata su una sorta di ‘oggettività’, scaturisce come per una ‘scelta’ tra ciò che appare, eppur non del tutto è, e ciò che non appare, eppur vi è…
Si considerino, tra le tante, le innumerevoli profezie (contenute nelle Sacre Scritture) avveratesi, soprattutto con la venuta del Cristo; si pensi, in particolare, alle parole e alle parabole del Signore Gesù; si rifletta, per l’appunto, sull’evidente saggezza in esse contenuta, come anche sulla, ‘volutamente’ in parte enigmatica, ivi emergente sapienza, nonché rivelazione.
Un ‘uomo’ che abbia proferito parole con cotanta vera saggezza e sapienza è impossibile da trovarsi in tutta la storia umana.
Già sol per questo, mi ‘prostro’ dinnanzi al suo ‘dire’.
RAVVEDITI E CONVERTITI
La salvezza eterna si ottiene non per opere, ma per pura grazia, secondo la suprema volontà di Dio e il suo proposito eterno, mediante la piena rigenerazione spirituale che l’intervento divino produce nell’uomo peccatore (la ‘nuova nascita’), di modo che per fede (conseguentemente al vero ravvedimento prodotto dalla rigenerazione spirituale), nell’opera e nella Persona del Signore Gesù, si ottenga il compimento della purificazione dei peccati in coloro che per grazia, pura grazia, lo accettano come Personale Salvatore e Signore.
L’umanità è pienamente depravata e totalmente malvagia. L’uomo, per l’appunto, è immerso completamente nel peccato, del quale ne è schiavo senza alcuna possibile via di uscita in ‘se stesso’, e solo con un atto di grazia procedente da Dio, secondo i suoi eterni e perfetti disegni, può avere il desiderio sincero e profondo di cercare il vero Dio, di riuscire a trovarlo, di voler vivere, in perfetta costanza, pienamente e unicamente nel suo Nome, quindi essere rigenerato e ottenere per grazia, pura grazia, mediante la fede in Cristo Gesù Salvatore e Signore, la salvezza eterna.
Articolo tratto da Fede - Studi e riflessioni sulla Parola di Dio - Medicina, Cultura, e Legge.
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