Uno dei settori più colpiti dalla pandemia Covid dal punto di vista economico è stato quello delle sagre ed eventi. Stiamo parlando di un settore che solo in Italia ogni anno fattura quasi un miliardo di euro all'anno e si sviluppa nel territorio con oltre 42.000 eventi annui e coinvolge 3 italiani su 4.
Bloccare questo tipo di eventi mette in crisi oltre 40.000 operatori e tantissime aziende agricole, pro loco e comunità locali che traggono sostentamento con questo tipo di attività.
Secondo i dati della Coldiretti questo tipo di stop ha fatto aumentare però gli acquisti di prodotti tipici da parte degli italiani, che di fronte ai vari lockdown hanno fatto scorte, riempiendo le proprie dispense.
Le sagre però in Italia non sono solo un business e una forma di turismo enogastronomico, ma anche una forma di sostentamento dei tanti piccoli borghi italiani che poi reinvestono gli utili in promozione.
Il blocco di questo tipo di eventi quindi riduce e impoverisce tutto il tessuto culturale ed enogastronomico italiano.
L'avvento di green pass e della vaccinazione aveva portato speranza a questo settore, purtroppo la quarta ondata sta costringendo tanti organizzatori a riprogrammare gli eventi e il calendario
Rispetto al 2020 ed all’anno scorso, questa volta i riposizionamenti non sono imposti per legge (nessun decreto vieta questi eventi), ma sono decisi dagli organizzatori, per garantire la presenza possibile alle manifestazioni in programma.
Per fortuna la primavera è alle porte e con essa si spera che il Covid 19 riduca la sua forza pandemica, dando la possibilità agli organizzatori di confermare i calendari e procedere con gli eventi.
Nella stessa situazione ci sono gli organizzatori di fiere per aziende e privati, che stanno mettendo mano a tutto il calendario eventi 2022, proprio per spostare gli eventi imminenti in avanti, sperando nella fine della quarta ondata.
Negli ultimi anni poi la normativa riguardante gli impianti elettrici temporanei, che sono il motore nascosto delle sagre, avevano aumentato di complessità per motivi di sicurezza.
Inoltre anche il fisco vuole la sua parte in questo tipo di business, rendendo la vita degli organizzatori sempre più complessa.
A tutto questo naturalmente si sommano le precauzioni per la salute pubblicata previste dalla normativa (art. 1 comma 14 del decreto-legge n. 33/2020), che naturalmente sono a carico degli organizzatori.
Le indicazioni di seguito elencate si applicano a sagre, fiere e altri eventi e manifestazioni assimilabili:
1. Predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione in multilingua.
2. Riorganizzare gli spazi, anche mediante segnaletica a terra, per consentire l’accesso in modo ordinato e, se del caso, contingentato, al fine di evitare assembramenti di persone e di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti.
3. Se possibile organizzare percorsi separati per l’entrata e per l’uscita.
4. Dovrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura > 37,5 °C.
5. Dotare reception e casse con barriere fisiche (es. schermi).
6. Rendere disponibili prodotti disinfettanti per i clienti e per il personale in più punti dell’impianto.
7. Prevedere un distanziamento minimo tra le sedute di almeno un metro o tale da garantire il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro.
8. In considerazione del contesto, tutti i visitatori devono indossare la mascherina a protezione delle vie aeree.
9. Garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti, attrezzature e locali, con particolare attenzione alle aree comuni e alle superfici toccate con maggiore frequenza.
10. Per tutti gli spazi al chiuso, favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni.