Nel 1994 mi trasferii a Roma, dove vivevo con la mia compagna Marisa, che era Segretaria alla Camera dei Deputati. Fu proprio lei a presentarmi ai responsabili del Circolo Montecitorio, che, dopo aver valutato il mio curriculum, mi chiesero di insegnare fotografia presso di loro. Accettai, non solo perché sicuramente era una grande opportunità, ma anche perché ero molto incuriosito da quel nuovo e particolare incarico. Così, per tre anni, frequentai assiduamente il Palazzo e fu quasi conseguenziale, quindi, fare una grande mostra nei due stupendi locali adiacenti agli uffici dei deputati: la Sala del Cenacolo e la Sala della Sacrestia. Era il 6 dicembre del 1995. In quell’occasione esposi le fotografie contenute nei miei tre libri ‘Napoli Mia’, ‘Napoli Donna’ e ‘Trentuno napoletani di fine secolo’, quest'ultimo realizzato con immagini polaroid. Volevo tributare un omaggio alla mia città, dedicandole totalmente l'evento, mostrandone gli aspetti migliori e tutti i gioielli. A presentare l’esposizione furono Nilde Iotti e Carlo Azeglio Ciampi e, per l'occasione, venne anche Giorgio Napolitano, su cui mi sono soffermato in un precedente articolo. Poiché erano esposti molti ritratti di illustri personaggi napoletani, con mia grande sorpresa all'inaugurazione vennero anche tanti artisti, diversi giornalisti e personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui Renato Carosone, Lina Sastri, Sergio Bruni, Ida di Benedetto, Pietro De Vico, Anna Campori, Giorgio Verdelli. Quella fu per me una serata straordinaria, in cui si riunì insieme la crema degli interpreti partenopei; un momento magico ed irripetibile che non era certo previsto. Le sale si riempirono presto e fuori una lunga fila di persone cercava di entrare. Quando fu il momento di andar via li ringraziai tutti, soffermandomi, in particolare, sul grande Carosone che, sentite le mie parole, si commosse, donando così un ulteriore valore a tutto l'evento. Non dimenticherò mai la soddisfazione di quell’esperienza che, indubbiamente, ha rappresentato un momento fondamentale della mia carriera di fotografo, offrendomi una nuova carica per continuare, con maggiore convinzione, il mio percorso creativo.
Augusto De Luca