Padre che cos’è l’essere umano? Di cosa è fatto?
L’essere umano, uomo o donna che sia o in qualunque forma l’essere umano si possa definire pur non riconoscendosi come uomo o donna resta comunque una personalità che io credo degno di rispetto e di soprannaturalità, in quanto la persona non è quello che noi vediamo ma come abbiamo studiato negli anni passati l’essere umano è psiche, soma, dabar, ruak, quindi intelligenza, corpo, parola e spirito santo, santo in quanto ogni essere umano ha un inizio ma non ha una fine quindi è eterno.
Entriamo nel tempo e nello spazio ma non avremo né fine né tempo.
Ho risposto volutamente alla fine nel rispetto di coloro che non credono che ci sia un’altra vita, un’eternità, ma ve ne accorgerete quando la vita terrena finirà. Vi aspetto che verrete a dirmi che avevate torto perché io so per certo che c’è un’altra vita. Basta ascoltare le testimonianze di quelli che hanno avuto l’esperienza di una morte apparente (es. Natuzza, Gloria Polo, San Pio da Pietrelcina, san Giovanni Paolo II ecc.). Esistono diversi libri che sono testimonianze di angeli e persone che hanno fatto tale esperienza.
Allora ci dice che dobbiamo credere sia alle cose visibili che invisibili in questa vita?
Per quelli che credono (che celebrano o partecipano alla santa messa) dovrebbero riflettere sul Credo che professano tutte le domeniche e in tutta la liturgia. Se si sta attenti alle parole che vengono pronunciate durante la celebrazione c’è un continuo riferimento all’invisibile. Per quelli che non credono, sarebbe una misera cosa fare riferimento soltanto al corpo, alle parole. Le parole non dovrebbero essere smentite dopo averle pronunciate (se fosse stato in funzione il cervelloJ). Per quelli che non credono, l’amore che dicono di provare non è visibile, cosa fanno? Lo imbottigliano e lo conservano? Come fai a dire ti amo? Perché con il tuo corpo lo traduci solo in azione o con le parole? Povera cosa sarebbe per me, riduttiva. Io credo che l’amore nasca da Dio e a Lui ritorna e cioè è soprannaturale.
A Pietrelcina campeggia una frase di San Pio che vorremmo ci spiegasse bene “Imprimiti bene nella mente ciò che sto per dire: noi desideriamo alcune volte di essere buoni angeli e trascuriamo di essere buoni uomini”
Qui San Pio ci vuole invitare semplicemente alla coerenza. A volte desideriamo oppure ci spingiamo a fare dei bei discorsi ma poi nella pratica cadiamo, ci sconfessiamo continuamente in quanto siamo capaci di tradire, di dire che amiamo una persona e poi gli giriamo le spalle, siamo capaci di ingratitudine. E allora San Pio ci vuole dire proprio questo. Bisogna essere prima buoni uomini cioè persone coerenti, semplici, umili che amano. A volte ci affanniamo a sbandierare ai quattro venti “io prego tanto, vado a messa, faccio tante cose belle”, ma se tu non ami poi le persone, persone a cui devi pure addirittura gratitudine allora serve a poco. Meglio essere buoni uomini e poco angeli.