“Dalla Lombardia alla Sicilia ancora morti bianche: sei in ventiquattrore. Registriamo tre morti sul lavoro ogni giorno. Il tragico bilancio degli incidenti mortali conta già 677 da inizio anno ed attendiamo ancora le evoluzioni di tutti quei provvedimenti che il governo doveva garantire”. A dirlo sono i segretari provinciali della Fesica Confsal della Lombardia Francesco Galluzzo, Aldo Balzanelli, Giuseppe Senese, Carmelo Cosentino, Gabriele Cassani, Francesco Iavarone e Stefano Lazzarini che, in queste ore, stanno seguendo le vicende che hanno riguardato la morte di due operai di una ditta esterna deceduti in un deposito di azoto della sede dell'ospedale Humanitas a Pieve Emanuele nel Milanese.
“Ricordiamo – fanno sapere anche dalla Segreteria generale del sindacato autonomo dei lavoratori – che la tutela e sicurezza del lavoro è tra quelle materie soggette al regime di competenza della legislazione concorrente tra Stato e Regioni. E proprio quest'ultime devono fare di più".
"Siamo convinti – spiegano Galluzzo, Balzanelli, Senese, Cosentino, Cassani, Iavarone e Lazzarini - che questi dati impietosi debbano fare mobilitare tutti, compreso chi a livello governativo ha rapporti costanti con le Regioni ed i loro Governatori come la ministra Gelmini nei rapporti, appunto, Stato-Regioni. Chiediamo quindi una mobilitazione collettiva che tocchi tutti gli apparati competenti e che in qualche modo 'toccano' la sicurezza nei luoghi di lavoro. Con la segreteria generale provvederemo con la nostra Federazione a sollecitare tutti gli Enti regionali che su temi importanti come questi possono sostituirsi, o talvolta rafforzare, la centralità dello Stato”, concludono.
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