“Rinascita ecologica” è un libro che trova le proprie radici nel lockdown della primavera del 2020, con il lungo periodo di stop che è stato utilizzato da Mori come occasione per raccontare e per approfondire diverse tematiche collegate all’identità della Casa dell’Energia. Questo centro urbano è nato dal recupero e dalla riqualificazione dell’area di archeologia industriale della ex fonderia Bastanzetti per farne un luogo innovativo dedicato all’organizzazione di convegni, alla valorizzazione dei giovani, alla didattica e allo sviluppo di soluzioni per le energie rinnovabili da fonti alternative, per l’efficientamento energetico e per la raccolta dei rifiuti. Il libro, arricchito da una galleria fotografica, propone un percorso che parte proprio dalle attività metallurgiche del passato, che passa dagli attuali servizi, che propone articoli tratti dal blog “Green Revolution” curato dallo stesso Mori su tematiche ambientali e che conclude con una proiezione verso il futuro per immaginare Arezzo come una smart city sostenibile, efficiente e digitale.
L’opera è arricchita da un saggio firmato dal professor Alberto Asor Rosa che, presidente della Rete dei Comitati per la Difesa del Territorio, ha contribuito con una riflessione sulla salvaguardia del territorio come bene comune e come forza economica da valorizzare anche per lo sviluppo turistico e per la valorizzazione delle nuove generazioni. “Rinascita ecologica” sarà infine caratterizzato da una finalità sociale, con l’intero ricavato dalle vendite che verrà interamente devoluto in beneficenza. «Il libro - commenta Mori, - è nato durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria che hanno causato un drastico stop e una riorganizzazione delle attività della Casa dell’Energia. Questo centro ha raggiunto i primi cinque anni di attività, dunque “Rinascita ecologica” è innanzitutto un’occasione per tracciare un bilancio dell’ultimo quinquennio, per ricordare il ruolo al servizio della comunità, per presentare i tanti servizi attivati e per proiettarsi verso il futuro. L’intenzione è infatti di presentare un modello di smart city calibrato alla realtà aretina che guarda alle nuove generazioni con un progetto dove convivono sostenibilità e qualità».