Kairos, è quel momento topico in cui una combinazione di eventi converge in una direzione univoca e speciale. A ogni traccia la quiete è l'azione concreta del "prendersi cura": l'ascolto assume un aspetto di intimità e pudore; trasfigura, e si manifesta in un percorso di scoperta e riscoperta del sé. Si viene colti da un momento irrinunciabile di contemplazione del Presente, che dà voce al Silenzio per guardarsi dentro. "Ho pensato a questo titolo per esprimere il concetto che mi viene in mente ascoltando l'Album". Quiete, intimità, contemplazione, tutti momenti da cui sorge il quesito iniziale che interroga e risponde sul significato del Silenzio quale mezzo di osservazione, discernimento e scoperta. Queste improvvisazioni sono delle singolarità in cui le variabili si accordano in una combinazione di fortunati Momenti Musicali. Kairos, la Musica come Silenzio: danzano l'uno nell'altra in un reciproco scambio esistenziale.
Nicola sigilla molto presto un'alleanza simbiotica col Pianoforte. Strumento che declina da subito come "protesi" della sua Anima in uno scambio dialogico insospettabilmente "smorzato”. Il risultato di anni di ricerca indipendente è un linguaggio semplice e destrutturato. Scevro da ogni sintassi convenzionale, espresso a un livello essenziale atto a far emergere narrazioni interiori e a evidenziare traduzioni ambientali estemporanee. La musica tra le mani di Nicola si manifesta semplice, introspettiva, meditativa e contemplativa. A risolvere e completare le sue necessità interiori, altrettanto precocemente instaura una relazione con le arti sceniche e letterarie, posando particolare accento sull'interpretazione alla lettura di prosa e poesia. Il suo pensiero: "La Musica si raccoglie come frutto dell'Etere dall'Etere, e si restituisce al Mondo quale legittimo dono d'Amore“. Foto e grafica a cura di Ilenia Spanu.