Caratteristica di questo progetto è l'utilizzo della chitarra romantica eptocorde, strumento storico in uso fino ai primi del novecento ma con la peculiarità di avere una settima corda, ovvero con una corda aggiuntiva all'esterno della tastiera che funge da bordone, aumentando verso il grave l'estensione della chitarra, tra i suoi più celebri utilizzatori ricordiamo Napoléon Coste (1805-1883).
Caratteristica di questo progetto è l'utilizzo della chitarra romantica eptocorde, strumento storico in uso fino ai primi del novecento ma con la peculiarità di avere una settima corda, ovvero con una corda aggiuntiva all'esterno della tastiera che funge da bordone, aumentando verso il grave l'estensione della chitarra, tra i suoi più celebri utilizzatori ricordiamo Napoléon Coste (1805-1883).
Nato nel 1984, deve la sua formazione ai maestri N. Di Modugno e Stefano Grondona. Continua i suoi studi a Graz con P. Pegoraro e a Basilea con P. Galbraith. Frequenta per quasi un decennio le lezioni di O. Ghiglia presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, dapprima come uditore e successivamente come allievo borsista. Da sempre affianca all’attività solistica quella cameristica, in particolare in Duo di chitarre. Tra le altre, ama ricordare le collaborazioni con Cristina Lyssimachou, Vahur Kubja, Petra Polackova e Babak Babaie. Dal 2011 al 2016 insegna al Conservatorio S. Cecilia di Roma. Attualmente è docente di Chitarra in ruolo al Conservatorio N. Rota di Monopoli. Vincenzo suona una chitarra eptacorde originale, costruita a Mirecourt nel 1830.
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